ROMA - 29-4-2025 -- Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi riguardanti temi centrali nel dibattito sociale e politico: lavoro e cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15.
I quesiti referendari sono promossi da sindacati e associazioni. Quattro toccano il mondo del lavoro, il quinto riguarda le norme sull’ottenimento della cittadinanza italiana. La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili tutti e cinque i quesiti, dando il via alla consultazione.
Il primo quesito riguarda l’abrogazione della normativa sui licenziamenti illegittimi del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Attualmente, i lavoratori assunti dal 2015 in imprese con più di 15 dipendenti non hanno diritto al reintegro anche in caso di licenziamento giudicato ingiustificato.
Il secondo referendum vuole eliminare il tetto massimo di sei mensilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 16 dipendenti, lasciando al giudice il compito di determinare l’equo indennizzo.
Il terzo quesito interviene sui contratti a termine. Si propone di reintrodurre l’obbligo di indicare motivazioni oggettive per l’uso dei contratti temporanei fin dall’inizio del rapporto.
Il quarto referendum si concentra sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e vuole estendere la responsabilità solidale per infortuni anche ai committenti e alle imprese appaltanti, oggi escluse in molti casi.
Il quinto quesito propone di modificare la legge sulla cittadinanza italiana, dimezzando da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale richiesto per la domanda da parte di stranieri extracomunitari maggiorenni. Restano invariati tutti gli altri requisiti, come conoscenza della lingua italiana, reddito adeguato, incensuratezza e rispetto delle norme fiscali.
L’esito del voto avrà valore solo se parteciperà almeno il 50% più uno degli aventi diritto: è quindi fondamentale l’affluenza per rendere valida la consultazione popolare.
