VERBANIA - 02-05-2025 -- Se la consegna fosse avvenuta un paio di giorni prima, la truffa sarebbe stata servita. Che quell’ordine di plafoniere da 30.000 euro effettuato telefonicamente e confermato via e-mail da Autogrill non fosse regolare, nessuno lo dubitava nell’azienda del Vergante che, nel 2018, pensava di aver trovato un nuovo e importante cliente. I contatti avevano portato alla presentazione di preventivi che, sottoscritti, s’erano concretizzati nell’avvio della produzione. Una volta che la merce fu pronta, venne caricata per la consegna del luogo indicato, in provincia di Pavia. L’autista, tuttavia, quando arrivò sul posto non trovò nessuno e, preoccupato, chiamò l’azienda. Non ci volle molto a capire che quell’ordine fosse falso anche perché una semplice ricerca in internet aveva svelato che il giorno prima era stata messa a segno una truffa simile, sempre con il medesimo destinatario. È probabilmente questo il motivo, il timore che lo spargersi della notizia avesse messo in allarme i fornitori ingannati col finto ordine, che fece saltare l’operazione.
Il titolare dell’impresa, che pur non ha perso la merce – anche se, ha spiegato al giudice, che ha impiegato parecchio tempo per smaltire vendendola ai clienti – sporse denuncia e diede il via alle indagini che hanno portato a giudizio, al Tribunale di Verbania, un uomo e una donna che dovono rispondere di truffa aggravata in concorso e di sostituzione di persona.
