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MONTECRESTESE- 04-05-2025-- Tre anni fa eravamo saliti all’Alpe Piazzeno, ai piedi del Monte Larone, da Altoggio, ma nel ritorno avevamo seguito un percorso diverso da quello di salita. Oggi, rinunciando al giro ad anello, abbiamo ridotto i tempi, ma ci siamo goduti ugualmente gli splendidi panorami che questa escursione regala.

GITA N. 181 O 24 – PIAZZENO

APRILE 2025

Dislivello: 985 m. Tempo totale: 4 h 30’. Sviluppo: 12 km.

Dopo il caffè al bar Gufo’s saliamo con le auto poco sopra Altoggio e parcheggiamo in corrispondenza di un tornante a quota 800. Splende il sole in questa giornata resa anche limpida da un leggero vento da nord. Parità oggi fra badanti e badati. Siamo in sei. Un ripido sentierino ci porta al tornante superiore. Troviamo subito il bivio stradale per la Valle Isorno e l’Alpe Agarina, sulla destra.

Noi teniamo la sinistra, percorriamo un tratto d’asfalto e, al tornante successivo, lasciamo la strada e imbocchiamo il sentiero A04 che ha come meta finale la Cappella della Croce, verso il Lago di Matogno. Pensiamo, nel frattempo, a come la bellissima Valle Isorno sia sicuramente la più penalizzata del nostro territorio dalle regole assurde che proibiscono l’uso delle strade montane. Le stupende gite in alta valle, come quelle al Lago Gelato e al Lago di Matogno, sono alla portata solo di atleti professionisti e non di “normali” escursionisti come noi, se non in due giorni. E pernottando dove?

C’è solo il Bonasson, che non chiamo “Rifugio” perché non è sempre aperto, e si trova su un percorso ben preciso, solo verso il Lago Gelato ed oltre. La strada asfaltata permetterebbe di risparmiare una decina di chilometri, facendo sì che le escursioni non fossero “himalayane”. Tornando a noi e alla nostra escursione “umana” di oggi, lungo il sentiero A04 e tagliando a volte la strada che ha come meta finale l’Alpe Giovera di Sopra, passiamo dalle cappelle di Pusalà, dei Genovesi e del Gaggio, 1060.

All’Oratorio della Madonna di San Luca, 1156, prima breve pausa, dopo tre quarti d’ora di cammino tranquillo. Sempre sul sentiero proseguiamo fino a Cascine Bertolini, 1318, dove ritroviamo la strada che costeggiamo fino a Coipo, 1385. Qui tagliamo ancora a volte la strada, passando dagli alpeggi di Giovera di Sotto, 1521, di Mezzo, 1556, e di Sopra, 1600 (un’ora e un quarto). Merita qualche minuto la contemplazione del panorama stupendo, in particolare verso il Pizzo Scheggia e le montagne circostanti. Qui il sentiero A04 prosegue sopra le case (“baite” è riduttivo) diretto a nord est (destra). Sulla sinistra, leggermente più in basso, noi prendiamo la pista sterrata che, in morbida salita, porta rapidamente al largo piazzale dove termina. In pochi minuti, su un sentiero che attraversa la ripida valletta del Rio Piccolo, raggiungiamo le baite basse dell’Alpe Piazzeno, 1687.

Risaliamo il ripido prato che ci porta alle baite più alte, a quota 1750 circa, ed osserviamo il  Monte Larone ancora lontano. E’ difficile rendere l’idea del panorama che si staglia contro l’azzurro del cielo limpido, dal Cistella al Massone passando per il Monte Leone, la Weissmies e il Rosa. Ridiscendiamo alle baite basse e ci sistemiamo per il pranzo, dopo tre quarti d’ora da Giovera di Sopra.

Qui proseguono i festeggiamenti per il recente compleanno di una superbadante.  Rinunciamo al consueto giro ad anello e ritorniamo alle auto lungo il percorso di salita (un’ora e tre quarti). Davanti ad una birra al bar verifichiamo che, purtroppo, la coincidenza di una festività ci farà saltare, fra una settimana, uno dei nostri giovedì rilassanti e tonificanti.

Gianpaolo Fabbri

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