VILLADOSSOLA – 5-08-2016- Le parole d’ordine del ministro Maria Elena Boschi venerdì sera alla festa dell'Unità alla Lucciola, per spiegare la Riforma Costituzionale, sono state la semplificazione dei regolamenti, la velocizzazione della formazione delle leggi, lo snellimento delle istituzioni: “Vogliamo fare queste riforme perché ci serve uno Stato che funzioni meglio - ha detto - Non tocchiamo la prima parte della Costituzione. Abbiamo bisogno di un Parlamento – ha detto il ministro - che sia in grado di prendere le decisioni in tempi più rapidi, in tempi certi. Non si può rispondere alle esigenze dei cittadini dopo tre anni, dopo cinque anni". Il ministro ha ricordato che all'origine delle riforme c'era stata una specifica richiesta dell'ex presidente Napolitano che aveva accettato il secondo mandato a patto che fossero affrontate le riforme istituzionali, che per tanti anni erano state promesse: “Le riforme servono anche per dare risposte ai problemi del lavoro, della sicurezza, dell'immigrazione. Credo che per affrontare meglio le esigenze, delle famiglie, degli imprenditori, dei lavoratori occorre uno Stato che funzioni meglio. Per dare attuazione concreta a quei diritti che la nostra costituzione prevede per ciascuno di noi nella prima parte, quei principi fondamentali nei quali tutti ci riconosciamo e lo dico in una terra – ha detto il ministro guadagnandosi un caloroso applauso del pubblico – che tanto ha dato, affinchè quei valori venissero affermati e che non vengono messi in discussione da questa riforma, perchè non viene toccata la prima parte. Perchè quei valori per cui tanti uomini hanno lottato e dato la vita possano essere più concreti – ha proseguito - occorre un organizzazione dello Stato diversa, per questo modifichiamo la seconda parte della costituzione”. Il ministro ha parlato della correzione del titolo V del nuovo trasferimento di competenza dalle Regioni allo Stato, ha spiegato che la riforma metterà mano anche ai rapporti tra lo Stato e le Regioni e ha fatto l'esempio degli autotrasportatori, che per un trasporto eccezionale devono chiedere un permesso a ogni regione che viene attraversata: "In molte materie le Regioni hanno regole diverse – ha detto - e invece noi abbiamo bisogno di regole certe e semplici. Siamo a un bivio decisivo: è un sì o un no rispetto al futuro del paese”. Tra le cose della riforma la Boschi ha citato l'obbligo per il Parlamento di esaminare le proposte di legge di iniziativa popolare e un quorum più basso al referendum abrogativo se si riuscirà a raccogliere un adeguato numero di firme. Ha spiegato poi che ad esempio i consiglieri regionali guadagneranno di meno perchè guadagneranno non più del sindaco capoluogo di quella regione. A proposito dell'abolizione delle province ha detto “Siamo in una fase di passaggio che potrà avvenire solo con la riforma costituzionale, sappiamo che nelle fasi di passaggio ci sono difficoltà, però per la prima volta è stato previsto che siano i sindaci e gli amministratori comunali a dover gestire la provincia e a farlo come una grande associazione di comuni in cui si gestiscono insieme i servizi per i cittadini ma senza la classe politica che interviene”. Al termine la segretaria provinciale del Pd Antonella Trapani ha regalato al ministro una maglietta rossa con il logo della festa dell'Unità di Villadossola.