STRESA - 5-5-2025 -- Stasera alle ore 20.45, nella chiesa parrocchiale di Stresa, verrà restituito simbolicamente alla cittadinanza il prezioso quadro rubato nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2009 dalla chiesetta di Passèra. L’opera, La presentazione di Maria al Tempio, è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale grazie a un’operazione congiunta con la polizia tedesca.
Il dipinto, che da oltre quattro secoli era al centro della devozione popolare stresiana, era sparito insieme a un crocifisso ligneo. Dopo anni di silenzio, è ricomparso in una galleria d’arte di Monaco di Baviera, pronto per essere messo all’asta con una base di 30mila euro. Il tempestivo intervento delle autorità ha evitato la vendita e permesso il ritorno dell’opera al suo luogo d’origine.
Alla cerimonia di questa sera saranno presenti il vescovo di Novara, Monsignor Franco Giulio Brambilla, e le autorità della Provincia del VCO, a sottolineare il forte significato spirituale e culturale della restituzione.
L’opera, di mano anonima ma di ottima qualità, raffigura Sant’Anna che accompagna la giovane Maria sulle scale del Tempio. Secondo quanto ricostruito da don Gianluca Villa, si tratterebbe di un dono dei Borromeo. La figura di Sant’Anna avrebbe il volto di Isabella d’Adda, moglie di Carlo III Borromeo e a cui si deve anche il nome dell’Isola Bella. Rimasta vedova nel 1652, Isabella si ritirò a vita monastica ad Arona, dove morì nel 1658.
Quando i ladri asportarono la tela con un taglierino, sul retro vennero ritrovate antiche scritte a matita: erano le suppliche delle madri stresiane durante la Grande Guerra, rivolte alla “Madonnina di Passèra” perché riportasse i figli a casa sani e salvi. Un dettaglio che racconta molto più di qualsiasi perizia sull’affetto che lega la comunità all’opera.
In primo piano nel dipinto, la figura allegorica dell’Umanità con una posa contorta e il polpaccio scoperto; sulla sinistra, due angioletti adagiano i passi della Vergine. Si era temuto che la tela fosse stata tagliata proprio per separare questi elementi e renderla più commerciabile. Invece, grazie – come si è detto – alla “Provvidenza in divisa”, l’opera è stata recuperata integra e in buone condizioni, forse già restaurata.
E così il dipinto tornerà a occupare il suo posto originario nella chiesetta di Passèra, da dove era stato brutalmente strappato 15 anni fa. Da simbolo di furto e perdita a segno di speranza e ritorno: una storia a lieto fine che oggi unisce fede, memoria e giustizia.
