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STRESA - 05-05-2025 -- Sorretta dalle minoranze, senza numeri e politicamente commissariata. Il sindaco di Stresa Marcella Severino, con una mossa a sorpresa annunciata oggi, ha chiuso la crisi politica che attanagliava la sua maggioranza da cento giorni ricorrendo alla soluzione che aveva sempre respinto, anche con forza. Il primo cittadino arriverà (forse) a fine mandato, nel 2026, con i voti di Andrea Fasola Ardizzoia e Tommaso Coppini. Il gruppo Per Stresa, che fin da febbraio aveva cercato un abboccamento in cambio di un’azione politica ridimensionata e ridotta all’osso, ha chiuso un accordo con l’esecutivo che gli garantisce i voti necessari a uscire dalla impasse che s’era creata con le dimissioni di Carla Gasparro e la mancata surroga di Fiorenzo Ridolfi, il cui ingresso in Consiglio è stato finora sbarrato dai gruppi di minoranza (Per Stresa compreso) e dal fuoriuscito della maggioranza Gian Marco Bazzi.

Ingresso che, è stato annunciato oggi, salterà del tutto. Ridolfi, accusato in aula dalle minoranze di aver dichiarato il falso all’atto della surroga – ha negato, come dipendente di Enel-X, di aver preso parte all’appalto milionario per l’illuminazione pubblica mentre è agli atti una e-mail di tenore contrario – rinuncerà a subentrare. Ciò farà scendere da 13 a 12 (Severino compresa) il numero di consiglieri comunali, con la differenza che, anziché 6 contro 6 (stallo assoluto), i voti saranno 8 a 4 per via della stampella di Fasola Ardizzoia e Coppini. Ciò, soprattutto, eviterà il commissariamento dell’ente che, vista l’impossibilità di piazzare il suo uomo come sostituto, per Severino sembrava inevitabile.

Certo, con questa mossa il sindaco ha perso del tutto l’agibilità politica e resterà sino al voto sotto scacco di Per Stresa, che diventa decisiva. Al di là delle concilianti dichiarazioni rese oggi dal primo cittadino e dai due consiglieri, che parlano di “confronto costruttivo”, “responsabilità” e “bene della città”, Severino ha dovuto mandar giù un boccone amaro, incassando il sostegno di uno (Coppini) che aveva abbandonato presto la maggioranza per insanabili divergenze e che, solo un anno fa, era stato silurato – e a sua insaputa – dalla presidenza del Giardino Alpinia proprio da Severino; e di un altro (Fasola Ardizzoia) con il quale i rapporti sono stati sempre tesi e verbalmente aspri, anche nelle ultime sedute.

L’intesa è stata ribattezzata “Accordo di responsabilità per Stresa”, nome che evoca quel partito trasversale che, nel 2021, tentò vanamente di salvare il governo Conte-bis. Il patto è composto da nove punti, il primo dei quali – non a caso – è il finanziamento della candidatura Unesco del Golfo Borromeo, cavallo di battaglia di Fasola Ardizzoia che non ha mai molto scaldato Severino. Gli altri sono: presenza attiva di Per Stresa nella trattativa per il finanziamento della Funivia del Mottarone; un tavolo permanente sul progetto di riqualificazione del lungolago; valorizzazione del verde pubblico cittadino e delle frazioni; riduzione dei costi scolastici per le famiglie; sistemazione del porto; finanziamento comunale agli asili cittadini; tavolo di lavoro sugli interventi urgenti nelle frazioni; cronoprogramma condiviso dei lavori pubblici su base annuale aggiornato mensilmente.