TREVISO - 06-05-2025 -- Gli avvocati stanno raccogliendo le deleghe e si preannuncia, come in altri procedimenti penali, una nutrita presenza di azionisti del Vco nell’ennesimo – l’ultimo – processo al crac di Veneto Banca. Sono trascorsi quasi otto anni da quel giugno del 2017 durante il quale, in un fine settimana, il gruppo bancario trevigiano che aveva acquistato la popolare di Intra nel 2007 venne posto in liquidazione coatta amministrativa, azzerando miliardi di euro di capitale di circa 75.000 azionisti. Le attività furono cedute al simbolico prezzo di cinquanta centesimi (un euro, sommando la popolare di Vicenza) a Intesa Sanpaolo, che mantenne l’operatività dei clienti. Il crac delle popolari venete, uno tsunami economico che ha colpito in maniera molto forte soprattutto in Veneto e in Piemonte, ha lasciato una scia di polemiche e di rivendicazioni, sia per gli indennizzi, poi arrivati in parte; sia per le responsabilità. Quelle penali, per Veneto Banca, sono state date all’ex dg e amministratore delegato Vincenzo Consoli, condannato di recente in via definitiva per ostacolo alla vigilanza, ma potrebbero allargarsi. Archiviati i processi, uno dei quali iniziato a Verbania e trasferito a Treviso, contro i dipendenti che vendettero le azioni ai clienti, ora il Tribunale della marca si appresta a far partire un procedimento corposo, che non rischia la prescrizione, per varie ipotesi di bancarotta.
L’hanno istruito, vagliando la relazione e i documenti forniti dai liquidatori, i pubblici ministeri trevigiani Massimo De Bortoli e Gabriella Cama, la cui richiesta di rinvio a giudizio per dieci delle dodici persone indagate originariamente. Sono ex amministratori, manager, imprenditori, un revisore e un professionista esterno. Secondo l’accusa hanno contribuito a un dissesto di 302 milioni Consoli, Mosè Faggiani (condirettore e responsabile commerciale fino al 2014), gli ex presidenti Flavio Trinca e Francesco Favotto, il vicepresidente del comitato crediti Romeo Feltrin, il suo componente Daniele Scavaortz, l'avvocato Pierluigi Ronzani (che avrebbe emesso una lauta parcella per prestazioni non corrisposte), il membro del collegio sindacale Michele Stiz, l’imprenditore Mauro Angeli e Attilio Carlesso.
La prima udienza davanti al gup sarà il 16 giugno e si costituiranno parti civili numerosi ex soci e correntisti.
