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VERBANIA - 08-05-2025 -- È Gianni Macchioni, il presidente del Tribunale di Verbania, il giudice che si occuperà dell’udienza preliminare bis del processo del Mottarone. Giovedì 19 giugno, alle ore 10, nell’aula C di Palazzo di giustizia, riprenderà – con la nuova formulazione dei capi d’imputazione – il processo per i 14 morti e il ferito dell’incidente alla funivia del 23 maggio 2021. Cinque gli imputati, accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. E, per due di essi, di falso. Questi ultimi sono Gabriele Tadini, caposervizio della funivia, e il direttore di esercizio Enrico Perocchio. Gli altri imputati sono Luigi Nerini, socio unico e amministratore unico di Ferrovie del Mottarone; Martin Leitner e Peter Rabanser, consigliere delegato e manager – responsabile del servizio clienti – di Leitner, la multinazionale altoatesina che aveva per contratto la manutenzione.

Si parla di udienza preliminare bis perché quella originaria, partita a inizio 2024, s’era chiusa con un colpo di scena, la decisione del giudice Rosa Maria Fornelli di chiedere all’accusa (l’allora procuratrice di Verbania Olimpia Bossi e la sostituto Laura Carrera) la riformulazione dei capi di imputazione che escludesse quelli di natura dolosa legati alla violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, facoltà prevista dalla riforma Cartabia. Alla fine la Procura aveva accettato e il fascicolo era tornato alla fase di chiusura indagini, completata nelle scorse settimane, sotto il coordinamento del nuovo procuratore Alessandro Pepè. C’era incertezza su quale magistrato se ne sarebbe occupato, considerando che, all’ufficio gip, il giudice Mauro D’Urso è incompatibile essendoci già pronunciato sulle archiviazioni. Se ne sarebbe potuta occupare la stessa Fornelli – la norma non prevede che abbia un’incompatibilità – ma, alla fine, l’assegnatario è Macchioni, che ha vasta esperienza penale alla Corte d’Appello di Torino.

All’udienza del 19 giugno ci saranno anche le circa ottanta parti civili già precedentemente costituite, tra parenti delle vittime ed enti danneggiati, come Regione Piemonte e comune di Stresa, oltre al Codacons.