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BORGHI NALLO ITALIA VIVA

VERBANIA – 13-5-2025 -- "Un territorio che si svuota, una politica che tace, una generazione che aspetta risposte". È il grido che ha attraversato il convegno promosso da Italia Viva e dalla Lista Marchionini lunedì 12 maggio a Verbania. Un incontro pubblico che ha voluto rimarcare l'urgenza sociale ed economica che stringe la provincia del Verbano-Cusio-Ossola, evidenziando fuga dei giovani, crisi occupazionale e il silenzio delle istituzioni.

Moderato dal consigliere comunale Patrich Rabaini, l’evento ha visto la partecipazione di figure di "area" del panorama politico e giuridico. Primo tra tutti, il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva a Palazzo Madama, che ha delineato una possibile via d’uscita puntando sull’innovazione:
"Abbiamo aree dismesse, risorse energetiche, distanze dai centri abitati ideali per la creazione di datacenter sostenibili. Perché non trasformare il VCO in un hub di ricerca e sviluppo? Il futuro si costruisce qui, adesso."

Più netta e personale l’analisi della consigliera regionale Vittoria Nallo, che ha denunciato con forza il “dramma della disoccupazione giovanile e della precarietà salariale”:
"Non possiamo perdere 700.000 giovani. Non è colpa loro. L’ansia che vivono all’università spesso si trasforma in rassegnazione, se non peggio. Dobbiamo cambiare paradigma."
Nallo ha illustrato quattro proposte legislative già depositate da Italia Viva, tra cui: abolizione degli stage extracurriculari; regolamentazione dei tirocini con rimborso minimo garantito; azzeramento dell’IRPEF per gli under 35; istituzione del "Reddito di formazione". "Non chiedono sussidi – ha detto – ma condizioni per emanciparsi e contribuire al Paese."

A puntare il dito contro l’immobilismo istituzionale è stata Silvia Marchionini. La già sindaca di Verbania, ha duramente criticato la gestione della crisi Barry Callebaut:
"Produzione attiva, ma si chiude solo a Intra. È un paradosso. Il Comune è rimasto in silenzio. Avevamo proposto incentivi fiscali su TARI e IMU, ma senza un confronto politico resta tutto lettera morta."

Dello stesso avviso Rabaini, che ha accusato la giunta di "assenza totale di iniziativa". Il consigliere comunale Riccardo Brezza (PD) ha invece sottolineato la distanza tra i proclami del governo e la realtà economica locale:
"Parlano di un milione di posti di lavoro, ma qui aumentano solo le richieste di cassa integrazione. È il ceto medio che soffre e il territorio che perde attrattività."

Chiusura affidata all’avvocato giuslavorista Lucio Alfonso Liguori, che ha sfatato il mito dell’apprendistato: "Oggi viene spesso usato solo per risparmiare sul costo del lavoro, non per formare. Serve una riforma seria, non palliativi."

In conclusione, la consigliera Nallo ha ricordato l’appuntamento con il referendum dell’8-9 giugno, invitando a votare NO:
"Non possiamo smantellare le tutele. Vogliamo un’Italia che protegge e investe nel futuro, non che arretra sui diritti."