BELLINZONA – 20-5-2025 -- Colpo pesante al trasporto merci ferroviario e per l’occupazione in Ticino: FFS Cargo ha annunciato la soppressione di 65 posti di lavoro a tempo pieno, di cui circa 40 solo nella Svizzera italiana. La causa principale è il forte deficit del traffico combinato, che registra ogni anno perdite fino a 12 milioni di franchi su un fatturato di appena 18 milioni.
A essere toccati sono soprattutto i lavoratori attivi nelle locomotive, manovre e controlli tecnici. Anche se le Ferrovie federali svizzere assicurano che i licenziamenti saranno "eccezionali" e si punta a ricollocamenti interni o pensionamenti, la ristrutturazione avrà un impatto significativo, in particolare in un contesto complesso come quello ticinese, dove FFS impiega circa 2200 persone.
Il provvedimento prevede l’abbandono dell’asse est-ovest nel traffico combinato (TC), mantenendo solo il collegamento ferroviario tra Dietikon (ZH) e Stabio (TI). I container proseguiranno su strada nei tratti iniziali e finali del viaggio.
La conseguenza è la chiusura di otto terminal TC non redditizi, tra cui Cadenazzo e Lugano in Ticino. A essere dismessi anche gli impianti di Basilea, Oensingen, Gossau, Widnau, Renens e St-Triphon.
La Confederazione impone che il TC venga gestito in modo sostenibile dal punto di vista economico: da qui il taglio degli scali meno efficienti. Tuttavia, FFS precisa che il trasbordo merci potrà ancora avvenire presso terminali gestiti da terzi.
Nonostante la ristrutturazione, il Ticino manterrà un ruolo strategico nel traffico merci nord-sud, grazie a investimenti in infrastrutture moderne. Già operativo, ad esempio, lo stabilimento di manutenzione merci di Chiasso, cui seguirà il nuovo impianto industriale ferroviario di Arbedo-Castione, con almeno 360 posti di lavoro previsti.
La fase di test sul collegamento Dietikon–Stabio potrebbe diventare il modello per una futura estensione del servizio anche sull’asse est-ovest, ma solo se i risultati saranno soddisfacenti.
L’obiettivo di FFS Cargo è ambizioso: ridurre i costi di 60 milioni di franchi l’anno entro il 2033, modernizzando la rete e automatizzando processi, per garantire un trasporto merci ferroviario competitivo, sostenibile e orientato al futuro.