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VCO - 21-5-2025 -- Il Comitato salvaguardia allevatori replica con un comunicato a firma della presidente Gesine Otten alla serata informativa “Il ritorno dei grandi predatori nel VCO” del 16 maggio scorsa organizzata dal Parco Nazionale Val Grande e il Comune di Ornavasso nella sala Polivalente di Ornavasso.
Il Comitato invia una replica "postuma" lamentando di non aver avuto la possibilità di intervenire direttamente alla serata pubblica dal divieto del sindaco di Ornavasso Filippo Cigala Fulgosi,  che aveva escluso il contraddittorio nel timore che la serata, nata per un divulgazione di carattere scientifico, si trasformasse in un talk di pro e contro.
Scrivono gli allevatori:

 

Per poter manifestare il nostro dissenso sia per l'ingiusto divieto di parola e il rifiuto di concederci un piccolo spazio per la nostra mostra adducendo il Sindaco motivi di “ordine pubblico”(Prot. 4164 del 12/05/2025), abbiamo richiesto alla Questura formale richiesta per manifestare pacificamente nella piazza esterna, con distribuzione di volantini informativi.
La serata è stata introdotta dallo stesso Sindaco che ha ribadito ai presenti il carattere “informativo” e il divieto di interventi del pubblico.
La prima relatrice è stata la giovane ricercatrice laureata in lettere Giada Nardozza, presentata come esperta, che ha esordito definendosi del tutto incompetente sul tema carnivori e sul territorio del VCO “con un'analisi della situazione attuale nel territorio” dei problemi gestionali sorti con l'arrivo dei grandi predatori. L'analisi si è basata sull'intervista
ad una decina ( sic! ) di figure ritenute rappresentative della conoscenza dei conflitti in atto.
Dallo studio di queste poche interviste e la lettura di qualche documento la ricercatrice ha estratto delle conclusioni, a suo dire imparziali “in quanto proveniente da fuori provincia”, esprimendo giudizi e pareri sull'operato di queste persone, alcune presenti anche in sala.
Il secondo intervento è stato tenuto dagli esperti conferenzieri Luca Giunti guardiaparco e Filippo Zibordi zoologo entrambi scrittori di saggi sui grandi carnivori (ad esempio Zibordi: “La convivenza coi grandi carnivori è possibile”). In assenza dei quesiti del pubblico in quanto vietati, le domande se le sono fatte da soli, uno all'altro. Perché mai la gente dovrebbe uscire per un incontro al quale non può partecipare , non è meglio guardarlo alla tele?
Sulla questione orso, Zibordi ha mostrato come l'indagine conoscitiva precedente l'introduzione degli orsi in Trentino, avesse rilevato un'opinione pubblica per gran parte favorevole, aggiungendo che se i cittadini avessero saputo cosa li aspettava i risultati sarebbero stati diversi, ed infatti aggiungiamo noi, con il quesito svoltosi in 4 Comuni trentini
il 98% dei votanti ha ritenuto la presenza di “orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come le nostre Valli, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica e un danno per l'economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali.”(alleghiamo lettera del Comitato Val di Sole a noi pervenuta).
Il caso del Trentino non è isolato, come ormai diverse ricerche hanno mostrato che favorevoli ai grandi predatori siano i cittadini presenti in zone dove questi sono assenti, mentre diversa opposta opinione nutrono gli abitanti dove i grandi carnivori sono presenti. (Eklund et al., 2020b; Skogen & Krange, 2003; Sponarski et al., 2013)
Sorprendente vedere su una slide che l’ultima aggressione da lupo in Italia risale al secolo scorso, che gli esperti di numerose divulgazioni “scientifiche” non hanno commentato, forse perché all'ingresso in sala gli era stato consegnato il nostro volantino informativo “Lista delle aggressioni all'uomo in Italia”, aggressioni confermate anche dall'ISPRA e addirittura anche l'ultimo relatore Andrea Baldi Tenente Colonnello del Reparto Val Grande ne cita 17 registrate presso l'Arma dei Carabinieri. Il graduato ha tenuto a precisare che è stato istituito un nucleo di pronto intervento dei Carabinieri Forestali per eventuali casi di emergenza grandi predatori, peccato che aggiungiamo noi sia a Torino. Un po' lontano da qui…
Sulla sua personale opinione che le attività pastorali siano esclusivamente un interesse privato, ci permettiamo di segnalare l'esempio di quando fu istituito il Parco Val Grande come sui suoi crinali erano posizionati cartelli della precedente gestione del Corpo Forestale con la scritta “Divieto assoluto di pascolo”. Ebbene tutti gli studi scientifici condotti successivamente nella stessa area hanno ribadito come minaccia della perdita di biodiversità non la mancanza
di grandi predatori ma proprio l'abbandono dei prati e dei pascoli, (tra l'altro risultano habitat protetti anche dalla Direttiva Habitat), mentre la pastorizia è riconosciuta dalla Legge Regionale 8 aprile 2024 n.12 art. 1 comma 3 come attività di interesse pubblico. Ci spiace dover constatare il fatto che sebbene abbia citato giustamente come dovere primario dell'Arma la protezione e sicurezza dei cittadini, da parte nostra per quanto detto sopra, non ci sentiamo affatto protetti né sicuri, ed in più molti nostri associati lamentano un clima intimidatorio e scoraggiante verso l'attività che conducono, iniziato a partire dalla pubblicazione del Piano Lupo Nazionale del 2002 , che per la protezione dei lupi ha imposto di fatto pratiche costose ed esorbitanti quando non del tutto inapplicabili , rispolverando leggi
anacronistiche con multe inique (regio decreto 1932).
Neppure questi tre interventi di esperti hanno però colmato la mancanza di dati locali attendibili di presenza dei grandi predatori nel VCO, eccezion fatta per la conferma che secondo il Tenente Colonnello Baldi gira soltanto un orso nella provincia.
Nessun riferimento agli incontri ravvicinati con persone, nessun riferimento ai danni al bestiame che quel singolo orso ha causato, né tanto meno a riguardo del drastico calo delle aziende di ovicaprini nelle valli dove si sono stabiliti branchi di lupi. Ma il titolo della serata non era “ Il ritorno dei grandi predatori nel VCO“?
Ha concluso il Presidente del Parco Nazionale Val Grande Luigi Spadone, il quale ha auspicato come l'iniziativa promossa in questa serata possa costituire, invece di un muro, un ponte per il confronto e la ricerca di soluzioni ai conflitti attuali, a nostro avviso se questo vuole essere il prototipo di un ponte è certamente un ponte Morandi!