1

Frana Bognanco 202400005 copia

VCO – 22-5-2025 -- Oltre 2 milioni di euro in meno per la manutenzione straordinaria della rete stradale nel Verbano Cusio Ossola. È l’allarme lanciato da UPI Piemonte, ANCE Piemonte Valle d’Aosta e Confindustria Piemonte, che denunciano i drastici tagli alle risorse previste per le Province piemontesi nel biennio 2025–2026 e fino al 2028.

Secondo i dati ufficiali elaborati dall’Unione delle Province d’Italia (UPI), il Piemonte subirà una riduzione complessiva di oltre 54,6 milioni di euro in quattro anni, pari al 48% dei fondi originariamente stanziati. Ancora più pesante il bilancio per il biennio 2025-2026, con una sforbiciata del 70%, ovvero 31,8 milioni su un totale previsto di 45,5 milioni.

Per il Verbano Cusio Ossola, i tagli ammontano a circa 1,7 milioni nel breve termine e fino a 4,1 milioni nel periodo 2025–2028. Una situazione che, secondo le associazioni, compromette seriamente la capacità delle Province di garantire la sicurezza sulle strade, specie nei territori montani e periferici dove la viabilità secondaria è spesso l’unica via di collegamento.
"Il danno è evidente – spiega Alessandro Lana, che è anche presidente di UPI Piemonte –. Le Province rischiano di non poter proseguire nei lavori già programmati. Alcuni interventi sono stati addirittura già appaltati con risorse che ora vengono meno. Serve subito un tavolo di crisi con il ministero delle Infrastrutture".

Dello stesso avviso Paola Malabaila, presidente di ANCE Piemonte Valle d’Aosta: "Così si fermano opere già progettate e si mette a rischio la sicurezza. I territori hanno bisogno di certezze, non di tagli a sorpresa".

Il presidente di Confindustria Piemonte Andrea Amalberto sottolinea poi l’impatto su economia e logistica: "La rete stradale secondaria è fondamentale per le nostre filiere produttive. Il rischio è l’isolamento di intere aree, tra cui quelle alpine. La competitività del sistema Piemonte ne uscirebbe gravemente indebolita".

Anche Mauro Piras, coordinatore opere pubbliche di ANCE, evidenzia le conseguenze per l’occupazione: "Senza risorse certe si riducono i cantieri, si rallenta la ripresa post-PNRR e si compromette la tenuta delle imprese del settore edile".

UPI, ANCE e Confindustria chiedono con forza il ripristino dei 385 milioni di euro a livello nazionale già assegnati per il biennio 2025–2026, affinché i territori possano continuare a investire in sicurezza e infrastrutture.

"Non possiamo arretrare proprio ora – ha concluso Malabaila –. Servono una visione strategica, stabilità e responsabilità per non tradire la fiducia che cittadini e imprese hanno riposto nei progetti avviati con il PNRR".