CRODO – 27-5-2025 -- Prende il via il 31 maggio 2025, a Crodo, la nuova edizione di Sentieri degli Spalloni, la rassegna culturale che ogni anno rende omaggio alla figura degli spalloni e alla memoria storica delle terre di confine tra Italia e Svizzera. L’edizione 2025, dal titolo evocativo “Montagne Senza Confini – 150° dalla posa dei cippi di confine in Cravariola”, sarà interamente dedicata all’Alpe Cravariola, luogo simbolo di scambi, fatiche e storie di frontiera.
Il primo appuntamento, dal titolo “Cravariola, l’Alpe della Dote”, si terrà sabato 31 maggio alle ore 16:30 presso il Foro Boario “La Miniera” di Crodo. L’iniziativa inaugura un percorso che intreccia storia, cultura, musica e memoria, offrendo ai partecipanti un’occasione per scoprire – o riscoprire – una pagina fondamentale del passato alpino.
L’evento si aprirà con l’inaugurazione della mostra fotografica “Cravariola: l’Alpe della Dote”, un allestimento emozionale e multimediale che racconta la vita e i percorsi degli uomini e delle donne che hanno abitato e attraversato quei luoghi remoti e affascinanti.
Alle ore 17:00 seguirà la conferenza “Quando le montagne erano senza confini”, che vedrà protagonisti il prof. Enrico Rizzi, noto studioso del territorio ossolano, e Giorgia Frangioni di ArcheoKore Project – Università di Genova, con un focus sulla ricerca archeologica e antropologica nelle aree di frontiera.
Dalle 18:00 lo spazio musicale “Il suono del silenzio”, a cura di CTF Ossola, accompagnerà i presenti in un viaggio sonoro tra brani della tradizione alpina reinterpretati da Lucia Puricelli, Andrea Pizzamiglio e Sophia Keyenburg.
A conclusione del pomeriggio, sarà presentato ufficialmente il programma completo dell’edizione 2025 dei Sentieri degli Spalloni, che si preannuncia ricco di eventi, escursioni e riflessioni sul significato attuale di territori un tempo attraversati clandestinamente e oggi testimoni di un’eredità culturale condivisa.
L’ingresso è libero e l’invito è rivolto a tutti: appassionati di storia, curiosi, escursionisti e chiunque voglia riscoprire l’anima profonda delle montagne di confine.
