VERBANIA – 12-6-2025 -- A sollevare l’allarme sono stati i consiglieri comunali Silvia Marchionini e Patrich Rabaini: dal 20 giugno i servizi di medicina legale attualmente erogati al Distretto Sanitario di S. Anna saranno trasferiti presso l’Ospedale Castelli, in una sede collocata tra l’obitorio e il pronto soccorso.
Secondo quanto riferito dai due esponenti di Alleanza Civica, la decisione, pur presentata come provvisoria, non è stata annunciata pubblicamente né discussa con i cittadini, e rischia di creare notevoli disagi, soprattutto per anziani, persone con disabilità e soggetti fragili, che rappresentano la fascia principale dell’utenza di questi servizi.
Il trasferimento riguarda uffici e ambulatori che gestiscono pratiche fondamentali come contrassegni per invalidi, visite per l’invalidità civile e il rinnovo delle patenti speciali. Locali pensati originariamente per l’emergenza Covid saranno ora adattati – temporaneamente – ad accogliere un flusso di circa 300 visite al mese. Una scelta definita dai consiglieri come frettolosa e priva di logica, non solo per l’inadeguatezza della sede, ma anche per l’assenza di indicazioni su accesso, orientamento e sportelli.
L’area del Verbano coinvolta dallo spostamento rappresenta circa un terzo della popolazione provinciale. "Un cambiamento che tocca migliaia di persone – spiegano Marchionini e Rabaini – eppure tutto avviene senza alcuna informazione ufficiale e in assenza di una visione stabile e strutturata per questi servizi essenziali".
I consiglieri ricordano anche che, in una recente seduta della commissione politiche sociali, era stato affermato che il trasferimento non sarebbe avvenuto. "Chi sapeva? E chi si assume la responsabilità di questa scelta?" chiedono, sottolineando come le decisioni prese sulla pelle dei cittadini, senza trasparenza, minino la fiducia nelle istituzioni locali e sanitarie.
La richiesta è per una sede stabile, decorosa e facilmente accessibile, all’altezza di un servizio pubblico fondamentale. “Siamo di fronte a una soluzione logisticamente inadeguata, simbolo di una transitorietà che rischia di diventare permanente. È ora di restituire dignità a un presidio sanitario che ha sempre garantito servizi fondamentali per la comunità”, l’appello dei due consiglieri.
