1

trib treviso

TREVISO - 15-06-2025 -- C’è anche una delegazione del Vco tra i danneggiati di Veneto Banca che chiedono giustizia e ristoro ai vertici dell’istituto di credito a processo per bancarotta fraudolenta. In settimana si è aperto a Treviso, in fase di udienza preliminare, il procedimento penale per il crac della banca che aveva assorbito la popolare di Intra e che, facendo sottoscrivere azioni proprie (non rivendibili) a decine di migliaia di soci-correntisti ha mandato in fumo miliardi di euro di risparmi.

Sono una quindicina, per un danno complessivo che sfiora i cinque milioni, i soci della provincia che hanno presentato, rappresentati dall’avvocato Clarissa Tacchini, richiesta di costituzione di parte civile. In aggiunta a questi c’è la sezione verbanese del Movimento difesa del cittadino, che da un decennio è in prima fila nella vicenda degli azionisti azzerati. In totale sono oltre 300 le istanze presentate da 24 avvocati.

Gli imputati sono, a vario titolo, l'ex amministratore delegato prima e direttore generale Vincenzo Consoli; il condirettore Mosè Faggiani; gli ex presidenti Flavio Trinca e Francesco Favotto; i componenti del comitato crediti Romeo Feltrin (presidente) e Daniele Scavaortz; l'avvocato Pierluigi Ronzani, il commercialista Michele Stiz; l’imprenditore Mauro Angeli e il suo ex socio Attilio Carlesso. Tra di essi l’ex presidente Trinca ha già comunicato di voler accedere al rito abbreviato.

L'udienza è stata aggiornata all’8 luglio per discutere sulle richieste di costituzione.

Secondo i pm Massimo De Bortoli e Gabriella Cama alcuni manager e amministratori della banca avrebbero, anche attraverso concessioni di prestiti “facili”, concessi senza titoli o garanzie, creato un buco da 320 milioni, denaro distratto all’istituto e che ne ha poi causato l’insolvenza.