DOMODOSSOLA- Un socio privato che gestisca insieme al pubblico il ciclo dei rifiuti,
ma con precise condizioni ed accortezze. Questo chiede il neo sindaco di Domodossola Lucio Pizzi dopo la recente assemblea del consorzio che gestisce nel Vco l'immondizia, il Coub: “Nella recente assemblea del Coub è stata presa la decisione di costituire una nuova società mista pubblico/privata a cui affidare la gestione del ciclo dei rifiuti, decisione che mi ha visto contrario certamente per il metodo ma anche per alcune perplessità sul merito” dice il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, dopo l’Assemblea del Consorzio Obbligatorio di Bacino del Vco svoltasi venerdì scorso-sul metodo solo una breve riflessione, inviare la proposta di delibera che traccerà fondamentali indirizzi relativi alla gestione del servizio integrato dei rifiuti nei prossimi anni solo poche ore prima della votazione, evitando di fatto la possibilità di una seria gestione di proposte di emendamento, mi sembra perlomeno discutibile. La perplessità invece deriva soprattutto, ma non solo, dalla volontà politica di consegnare la maggioranza della nuova Società ai privati: mi sfugge infatti il motivo per il quale la nuova società dovrà avere il 60% in mano ai privati (con la possibilità poi di un ulteriore 10%) quando la normativa indica come sufficiente il 40%. Nelle carte che ci sono state fornite leggo che la ragione sarebbe "di garantire una adeguata apertura al mercato": ma quale mercato? Mi risulta che l'affidamento ad una società mista sia possibile a condizione di individuare con estrema precisione, negli atti di gara finalizzati all’individuazione del privato, anche il servizio da svolgere nonchè la durata temporale; inoltre mi risulta che dovrebbe essere previsto anche l'obbligo di cessione delle quote, a condizioni predeterminate, all'eventuale nuovo socio individuato sempre con gara a conclusione del periodo di precedente affidamento. E' ovvio- prosegue Lucio Pizzi- che queste accortezze servono ad evitare la "stabilizzazione" del socio privato e la conseguente sottrazione del servizio proprio al mercato, che tanto si evoca. Mi pare invece che negli indirizzi dati dall'assemblea e non votati dal sottoscritto:
il servizio sia indicato genericamente come "gestione del ciclo integrato dei rifiuti", il periodo è indicato in "un lasso temporale di 15 anni e comunque una durata non superiore al periodo necessario ad ammortizzare gli investimenti previsti" e quindi in modo al momento generico, nulla è detto sulla successiva cessione delle quote allo scadere del periodo dell'affidamento. Non sollevo questi dubbi per spirito di polemica ma augurandomi che vengano prontamente fugati nell'interesse di quella libera concorrenza che si intende sbandierare ma che, se si vuole privatizzare, deve trovare precisa concretezza. Considerata la delicatezza del tema ritengo comunque che un'approfondita discussione basata su dati trasparenti e incontrovertibili sarebbe stata maggiormente apprezzabile, anche nella considerazione che i grandi interessi che ruotano attorno a quello che è a tutti gli effetti il "business dei rifiuti" non sempre convergono con l'interesse pubblico, dico questo questo perchè sono certo che proprio l'interesse pubblico è ciò che sta cuore a tutti. Ciò nonostante ad oggi mi sembra di vedere un grande pasticcio su cui sarà necessario porre la massima attenzione nei prossimi passaggi”.
