VERBANIA – 11.08.2016 – Tutta la sua eredità
– circa 700.000 euro – è andata a chi l’ha assistita negli ultimi mesi della sua vita e che potrà, con la ricerca scientifica, curare altre persone. Così ha deciso Maria Luisa Occhionero, l’insegnante verbanese di origini molisane scomparsa il 31 dicembre scorso in seguito a un delicato intervento chirurgico al cuore. Sessantuno anni, “prof” di lettere al “Cobianchi” di Intra, Maria Luisa proveniva da Ururi, in provincia di Campobasso, ma da una ventina d’anni viveva in riva al Lago Maggiore. Da tempo conviveva con una malattia cardiaca per curare la quale era necessario un complicato intervento chirurgico al quale non poteva più sottrarsi. Per questa ragione nell’ottobre del 2015 si recò al policlinico San Matteo di Pavia e si affidò alle cure dei chirurghi del nosocomio lombardo. Uscita dalla sala operatoria, è vissuta sospesa tra la vita e la morte per due mesi e mezzo nel reparto di Rianimazione, senza nessuna altra assistenza che quella del personale sanitario pavese. Il decorso postoperatorio è stato difficile e non è sopravvissuta. Ora, però, nel suo nome il San Matteo avvierà progetti di ricerca sul cancro e su malattie cardiovascolari, come stabilito dalla docente nel testamento redatto il 23 ottobre 2015. Il cda dell’istituto ha già accettato la donazione, che consiste in circa 60.000 euro tra contanti, buoni fruttiferi e titoli azionari; nei due appartamenti di Verbania e di Ururi; nell’auto e in altri beni.