STRESA - 23-06-2025 -- Suscita vivaci discussioni e polemiche sui social network (e non solo) il “caso” mediatico dello scooter dell’assessore al Turismo e commercio di Stresa, Maria Grazia Bolongaro. Venerdì, sulla più conosciuta e frequentata pagina Facebook della comunità stresiana, un anonimo – Meta permette di pubblicare post senza che il resto degli utenti conosca l’identità del soggetto, noto solo all’amministratore – ha postato la foto di una Vespa azzurra posteggiata in via Roma, in pieno centro storico, dove non è prevista la sosta e dove è vietato il transito, essendo ztl. Il commento, sibillino, riguardava il “mistero dello scooter azzurro del venerdì mattina” e informava dell’apparizione, settimanalmente (il venerdì è giorno di mercato e, una fetta dei posteggi liberi del centro, non è utilizzabile, ndr), di una Vespa “che sosta sullo spazio che sarebbe riservato ai pedoni, senza prendere la multa. Non si sa di chi sia, ma c'è tutti i venerdì mattina”.
Non è stato difficile, leggendo tra le righe, cogliere la provocazione di chi, evidentemente, aveva contezza della proprietà del ciclomotore. Che, a stretto giro, sul proprio profilo Facebook, s’è rivelata, contrattaccando l’anonimo. “Il motorino è mio caro/a partecipante anonimo/a – ha scritto Bolongaro, la cui attività commerciale affaccia sulla via –, e, come vedi, non intralcia il passaggio dei pedoni”. Al di là degli improperi al commentatore, definito “poveretta/o che non ha niente altro da fare nella vita”, l’assessore chiarisce che “nessuna moto ha mai preso multe…”.
Il post, nel corso della giornata, è stato rimosso, ma la sensazione in città, tralasciando le accuse dei fiancheggiatori all’anonimo che cela la sua identità per vestire i panni del delatore, è che possa avere suscitato qualche imbarazzo. L’autodenuncia dell’assessore che parcheggia ogni settimana in divieto senza prendere la multa – quando il comando della polizia locale dista poche decine di metri – non dà una bella immagine sul rispetto delle regole da parte di chi ha un incarico pubblico. Anche se la sosta non arreca disturbo, né mette a rischio l’incolumità dei pedoni, un divieto è un divieto e corre l’obbligo a tutti di rispettarlo.
