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BAVENO - 25-06-2025 -- C’erano i ragazzi dello staff con il loro PizzAutobus, ma c’era anche Nico Acampora, il promotore e fondatore di questo progetto culinario-sociale che, da innovativa pratica, è diventato un po’ il manifesto di un moderno modello di inclusione. Nel fine settimana il grand hotel Dino di Baveno, all’interno di uno dei numerosi convegni che la struttura alberghiera – il più grande centro congressuale del Piemonte – accoglie durante l’anno, ha avuto ospiti speciali i ragazzi di PizzAut, che hanno gestito il pizza lunch per i congressisti. Con il proprio food truck dedicato messo in sosta all’ingresso dell’albergo hanno svolto alla perfezione il loro compito. È stata l’occasione per un saluto, uno scambio di opinioni e una foto insieme tra Antonio Zacchera, Ceo dell’omonimo gruppo alberghiero, i suoi collaboratori e Acampora. Cinquantaquattro anni, napoletano trapiantato in Brianza, Acampora ha sempre svolto il mestiere di educatore. Ma, quando ha scoperto che il suo secondogenito presentava disturbi dello spettro autistico, s’è ingegnato trasformando, per lui, la sua famiglie e le altre famiglie che l’hanno seguito nel progetto, un problema in un’opportunità. È con questa filosofia che è nato PizzAut. Con lo slogan “nutriamo l’inclusione” è stata aperta una prima pizzeria a Cassina dé Pecchi, fuori Milano, alla quale ora se n’è aggiunta una a Monza. La particolarità è che a lavorarvi sono tutti soggetti autistici.

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