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VERBANIA - 26-06-2025 -- Per la Procura e le parti civili i suoi comportamenti furono veri e propri maltrattamenti, condotte ben più gravi dell’abuso dei mezzi di correzione, condotta tipica di quell’insegnante che eccede nel punire gli alunni. È di 3 anni e 2 mesi, inferiore alla pena edittale oggi stabilita dal codice penale perché inerenti a fatti precedenti alla modifica della legge, quanto il pm Maria Portalupi ha chiesto per il 61enne maestro di scuola elementare del Vco accusato di aver intenzionalmente usato violenza su alcuni studenti di Verbania e di Gravellona Toce.

I fatti sono datati, risalgono al 2018 e 2019 e riguardano cinque alunni. Fatti per i quali nessuna delle due scuole è intervenuta con un provvedimento disciplinare e che, secondo la difesa, sono maldicenze e suggestioni propalate da alcuni genitori e accentuate dal passaparola.

Da capo di imputazione il maestro deve rispondere dello sgambetto dato a un alunno iperattivo, dello spintone sotto il banco rifilato a un altro, di aver tirato gli orecchi a un terzo, di aver punto con la matita la mano di due studentesse che non stavano disegnando bene. Gli episodi erano usciti alla spicciolata, denunciati dopo che in una chat tra mamme, seguita da una riunione, si era parlato di un primo episodio violento. Fu la questura a svolgere le indagini e a consegnare alla Procura un quadro probatorio di maltrattamenti, che la difesa nega in toto e smentisce. Secondo l’avvocato del maestro i fatti sono esagerazioni che, trasmesse da genitore a genitore, hanno finito con l’influenzare i bambini, poi sentiti dal giudice in incidente probatorio. La difesa ha sottolineato che, al di là delle lamentele dei genitori, non vi è stato riscontro dalla scuola, né dai dirigenti, né dai colleghi, né dal personale. “Il maestro potrà avere metodi bizzarri – sostiene il suo avvocato –, ma mai è stato violento: l’unica sua colpa è stato di, una volta vistosi accusato ingiustamente, chiudersi e non dare spiegazioni, il che ha alimentato le dicerie e le suggestioni di fatti mai accaduti”.

Sono due le famiglie che si sono costituite parte civile e che chiedono un risarcimento. Il giudice Marianna Panattoni ha aggiornato l’udienza alla prossima settimana per repliche e sentenza.