VERBANIA – 27-6-2025 – Alla richiesta di indicare almeno una materia in cui il sindaco Giandomenico Albertella e la sua Giunta meriterebbero un sei, Mirella Cristina si è presa qualche secondo. Poi ha lasciato la domanda senza risposta. Nessuna sufficienza, nemmeno simbolica.
È una bocciatura netta quella che Forza Italia infligge all'amministrazione comunale nel bilancio del primo anno di mandato. Accanto alla capogruppo Cristina, il collega Samuele D'Alessandro, e alle loro spalle i manifesti con l’immagine del sindaco in bianco e nero e la scritta rossa "Bocciato", e più in basso “Code, tasse e incuria strade e verde. Verbania merita altro”. Un evidente rovesciamento di quello slogan che aveva accompagnato le civiche di Albertella un anno fa.
La conferenza stampa nella sede di Intra è servita a mettere in fila, con tono deciso, le critiche maturate nel corso dei mesi. Il sindaco, secondo gli azzurri, ignora il confronto democratico, impone regole rigide in Consiglio e avrebbe sciolto il Quartiere Est “per disfarsi di un presidente scomodo”. Si contesta la mancata condivisione per la riapertura di piazza Adua, una gestione che Cristina definisce “autocratica” e poco propensa ad assumersi responsabilità. “Una volta è colpa di Anas, un’altra della Regione, un’altra ancora dei suoi uffici…”, ha commentato l’ex parlamentare.
Il capitolo più corposo è quello legato ai lavori pubblici: tra cantieri infiniti, disagi al traffico e un autunno che potrebbe riportare Verbania nel caos con l’avvio dei lavori per la rotonda alla Beata Giovannina – 500mila euro dai ristorni frontalieri per un’opera “inutile e pericolosa”, dicono. Critiche anche sui ritardi nei lavori di piazza Ranzoni, sulla gestione dei risarcimenti agli esercenti (un solo contributo assegnato, gli altri esclusi per requisiti mancanti), e sulla gestione della viabilità.
E ancora: aumenti di Tari e Irpef (“è il sindaco delle tasse”), verde trascurato, periferie dimenticate, nessun intervento per le scuole o per lo sviluppo della città capoluogo. D’Alessandro ha poi aggiunto la sua parte, tra politiche giovanili evanescenti (sparita la discoteca estiva promessa al Maggiore), incertezze sul progetto Ex Artigiana (“150 posti per ballare, ma nulla su chi la gestirà e come”), e 700mila euro per una sola società sportiva lasciando indietro tutte le altre.
Un florilegio di rilievi che compone un quadro grigio.
Resta ora da capire se e come il sindaco Albertella vorrà rispondere. Un chiarimento – politico o amministrativo – che potrebbe contribuire a rimettere il confronto sui binari del merito. Perché Verbania merita anche più dialogo.
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