VERBANIA – 27-6.2025 –- È un pezzo di storia viva, un simbolo per generazioni di visitatori dei Giardini di Villa Taranto. Ma oggi quella maestosa Quercia monumentale che accoglie da decenni all’ingresso del parco “non è in forma”. A comunicarlo – con toni sinceri, quasi affettuosi – sono il sindaco (e presidente del giardino botanico) Giandomenico Albertella e il direttore Andrea Cottini, che hanno deciso di rivolgersi direttamente al pubblico non con un comunicato stampa canonico, ma con una “condivisione, dovuta ma soprattutto sentita”.
L’albero, una Quercus Coccinea Splendens piantata nel 1938, si avvicina ai cento anni. E porta con sé tutti i segni del tempo, degli eventi atmosferici e delle sue stesse dimensioni. “La sua forma particolare e le notevoli dimensioni sono le sue caratteristiche principali ma allo stesso tempo la sua condanna strutturale”, spiega il responsabile botanico Fabrizio Butté. “Sembra costituita da più piante. Questo fa sì che i difetti siano molteplici e ne condizionino la staticità”.
L’ultimo campanello d’allarme è arrivato nei giorni scorsi: il cedimento alla base di una branca, con nuove fessure larghe fino a dieci centimetri. Un peggioramento che si somma a una lunga storia di interventi e monitoraggi: dai tensionatori installati negli anni scorsi, ai pali di sostegno posizionati nel 2023 a seguito di una grave fessurazione centrale, passando per i danni provocati dal forte vento del 2012 e dai funghi cariogeni degenerativi.
“In questi giorni l’amara sorpresa: la rottura di alcuni sigilli, importante e preoccupante”, scrivono Albertella e Cottini, “al punto da averci portato a scrivere nuovamente alla Regione, che ha ritenuto di convocare d’urgenza un sopralluogo congiunto”. Parteciperanno Regione Piemonte, Comune di Verbania, Soprintendenza, Carabinieri forestali, Ministero dell’Agricoltura e IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente).
La situazione è tale da aver costretto a chiudere la parte del parcheggio sottostante, come misura cautelativa. “Parliamo di una Quercus di alcune tonnellate, non si può sottovalutare nulla”, sottolineano.
Nonostante la gravità, non c’è rassegnazione. “Faremo di tutto per preservarla, come abbiamo fatto sino ad oggi. Questa non è una resa, tutt’altro. Ma la vostra sicurezza, la sicurezza delle persone e dei lavoratori dei Giardini verrà sempre prima”, concludono Albertella e Cottini.
In attesa di aggiornamenti, la “vecchia signora” continuerà a ricevere le cure di chi, ogni giorno, lavora per custodirne la memoria e la bellezza.
