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testore ricordo sala

DRUOGNO- 12-08-2016- Giovedì sera presso la biblioteca di Druogno

è stata ricordata la figura di Andrea Testore  ( 1855- 1941) maestro, letterato, saggista e autore di pregiate composizioni sulla Val Vigezzo, tra cui i " Pensieri" editi a Intra nel 1887 per i tipi di Paolo Bertolotti. Ad illustrare la vita e le opere del benefattore vigezzino è stata la nipote, Patrizia Testore e il giornalista Benito Mazzi che hanno ricordato come  il nome di Andrea Testore sia legato soprattutto a quello della Ferrovia Vigezzina della quale fu il primo e il più determinato  promotore e per il cui completamento dovette battersi per ben vent'anni contro varie avversità. Fu anche tra i primi a promuovere  la costruzione in Valle Vigezzo di funivie e attrezzature invernali per favorire lo sviluppo turistico dell'area. Fu lui a volere fortemente la Società Operaia di Mutuo Soccorso che funzionò per anni come cassa malati. Non soltanto vi aderivano i meno abbienti ma tutti i vigezzini versavano  un contributo mensile che dava diritto in caso di malattia a un dato prelievo di fondi. Testore é stato anche fondatore della Società Elettrica Vigezzina per cui la Valle dei Pittori è stata una delle prime valli dell'Ossola a dotarsi di luce elettrica e la prima , contemporaneamente a Domodossola, ad ottenere il telefono. Sensibile anche ai problemi dello sport e dell'ecologia fondò lo Sci Club Vigezzo ed una società per il rimboschimento, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturale della valle, la  "Pro Montibus te fluminibus". Per vari anni ricoprì cariche amministrative a Toceno ed al proposito viene ricordato come deciso e reggitore della cosa pubblica, scevro da pressioni e clientelismi, un vero e proprio galantuomo. Fu inoltre consigliere e deputato provinciale a Novara. Fu tacciato di ateismo e ritenuto un mangiapreti: "sarebbe sufficiente rileggere i suoi " Pensieri" tolti così velocemente di circolazione per comprendere quanto ricca di carità cristiana fosse la sua personalità , quanto sostanzioso il suo credo. Condannava il bigottismo scriteriato che non ha nulla a che vedere con la santa morale di Cristo, questo sì , come osteggiava quanti predicavano di un Dio  vendicativo e compiangeva chi portava i soldi al Santuario di Re negando poi magari un piatto di minestra al mendicante " racconta Benito Mazzi in un estratto da "Eco Risveglio Ossolano "del 27-1-1983. Un vigezzino talmente innamorato della sua terra che, da Venezia dove si trovava in gita, scrisse ai famigliari una cartolina con solo cinque parole: " Cà nostra e pöi pü" , casa nostra e poi più!
É stato ricordato nel 1936 dalla popolazione di Vigezzo con una lapide nella stazione di Santa Maria Maggiore e con l'intitolazione della scuola media di valle. Le sue pubblicazioni più note furono: " Pensieri" ( Intra , 1887) " Il passato e l'avvenire della Fondazione Galletti "( Domo 1911), " I sanatori per tubercolosi e la Valle Vigezzo " ( Domo 1921) " Origini e vicende della proprietà fra le Alpi" ( Domo 1921), " Le strade carreggiabili in Val Vigezzo iniziate nel 1825" ( Domo 1923).