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DOMODOSSOLA - 28-6-2025 -- Per ricordare la figura di Pier Antonio Ragozza, studioso e dirigente scolastico ossolano, scomparso nel maggio 2024 – a un anno dalla sua morte – la Casa della Resistenza di Verbania (di cui Ragozza era componente del Comitato Scientifico) in sinergia con l’Editore Grossi di Domodossola e con il patrocinio della Fondazione Paola Angela Ruminelli, ha pubblicato il libro “Una passione civile. Scritti scelti sulla storia e la cultura del Verbano Cusio Ossola”, che propone un’antologia di scritti e orazioni scelti in una bibliografia vastissima. La presentazione dell’opera si è tenuta oggi, presso l'Auditorium Tullio Bertamini del Collegio Rosmini di Domodossola. Il volume, curato da Paolo Crosa Lenz e Andrea Pozzetta, ha visto la collaborazione di Gianmaria Ottolini, Stefano Mura, Franco Chiodi, Marco Travaglini, Chiara Uberti. Il testo si avvale inoltre delle presentazioni di Antonio Pagani, presidente della Fondazione Paola Angela Ruminelli, Stefania Rubatto, dirigente scolastico del Liceo “Giorgio Spezia” di Domodossola, e Gianfranco Fradelizio, presidente dell’Associazione Casa della Resistenza. «Abbiamo voluto realizzare un’antologia di scritti per far conoscere al pubblico la vastità degli interessi culturali di Pier Antonio Ragozza e il suo contributo alla cultura ossolana – dichiara Gianfranco Fradelizio, presidente dell’Associazione Casa della Resistenza, nella sua introduzione al volume – Crediamo che un libro sia il miglior modo per rendergli omaggio, ricordarlo nel tempo ed essergli grati». Il volume offre uno sguardo sui tanti interessi di Ragozza: la storia della Resistenza, gli Alpini, la storia militare e delle fortificazioni, la frontiera, la scuola, l’antropologia alpina, l’oratoria civile. Molto vasta è anche la tipologia degli scritti: dagli articoli su giornali e riviste a saggi e presentazioni di libri, da prolusioni istituzionali a relazioni per convegni e incontri pubblici. Antonio Pagani, presidente della Fondazione Ruminelli, ha dichiarato: «Ragozza era un uomo di grandissima cultura (era anche mio amico personale) è stato naturale pubblicare questo volume, finanziarlo ma soprattutto leggerlo perché è un grandissimo libro».
E.P.

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