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cota roberto

Da sempre siamo abituati, almeno nelle province di Novara e Vercelli, a vedere il mare a quadretti. La produzione agricola più importante, almeno da un punto di vista della identificazione del territorio, è il riso ed il riso necessita di acqua. Negli ultimi anni hanno anche provato a coltivare il riso a secco, ma con scarsi risultati. Esiste una direttiva europea, quella sul cosiddetto deflusso ecologico, che dal 2025 introduce limiti più stringenti per il prelievo dell’ acqua dai fiumi. La normativa europea, che sulla carta non ammette deroghe, se applicata senza correttivi rischia di bloccare l’approvvigionamento delle risaie con danni enormi alle nostre coltivazioni. A Bruxelles non hanno tenuto conto delle caratteristiche del nostro territorio e della specificità della coltura risicola che necessita di prelevare l’acqua dal sistema fluviale per immetterla nelle risaie. L’ acqua una volta nelle risaie non viene dispersa, alimenta le colture e ritorna nella falda acquifera. Le norme che dettano in Europa sono astratte, non tengono conto dei problemi che si vivono sul territorio. In particolare, non contemperano gli interessi in gioco rispetto alle esigenze della produzione. Le associazioni di categoria ed i vertici del consorzio Est Sesia hanno chiesto un intervento della politica. Forza Italia con un convegno organizzato a Cerano che ha visto la partecipazione del responsabile nazionale agricoltura onorevole Raffaele Nevi, si è impegnata a correggere la assurdità e la rigidità di questa impostazione, così da difendere la nostra produzione risicola.

Buona domenica e buona settimana.

Roberto Cota