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Elena Chiorino

VERBANIA - 30-6-2025 -- Nel giorno più amaro per Verbania, con la chiusura definitiva dello stabilimento Barry Callebaut, a dominare la scena non è solo la delusione per la fine di una lunga storia industriale, ma anche lo scontro politico.

Il PD, per voce del segretario provinciale Riccardo Brezza e del segretario cittadino Giacomo Molinari, attacca duramente: “Oggi è un giorno triste. I cancelli si chiudono nel silenzio assordante delle istituzioni, incapaci di evitare la fine di una realtà che per generazioni ha dato lavoro e dignità a centinaia di famiglie. Le passerelle dell’assessore Chiorino, al fianco del sindaco Albertella, si sono rivelate parole al vento. A pagare sono ancora una volta i lavoratori, lasciati soli”.

Dal canto suo, l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino rompe il lungo riserbo tenuto in questi mesi, rivendicando la scelta di lavorare in silenzio: “Chi non conosce fino in fondo i fatti dovrebbe avere almeno il buonsenso di non parlare a sproposito. L’obiettivo resta quello di evitare che oggi si scriva la parola fine. La Regione, in sinergia con Comune e Provincia, continua a operare per garantire politiche attive del lavoro, formazione e ogni sforzo possibile per una futura reindustrializzazione del sito. Noi non cerchiamo visibilità, ma risultati concreti”.

Dure le parole del PD anche sul piano simbolico: “Questa chiusura non è solo economica ma culturale. Verbania perde un pezzo della sua identità produttiva. È una sconfitta per tutti. Ora serve un piano di sviluppo serio che non lasci indietro nessuno”.

Una ferita aperta, dunque, che supera i confini della vertenza e interroga la politica sul futuro industriale del territorio.