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ricchetti k2 intervista 17 ago
RIO DE JANEIRO – 18.08.2016 – A 32 anni

quella di Rio de Janeiro è la sua ultima chance olimpica. Non avrebbe dovuto nemmeno partecipare ai Giochi ma, come accaduto con Filippo Ganna nel ciclismo, l’onda lunga del doping dell’est Europa (Bielorussia e Romania sono state escluse dal Cio) l’ha ripescato per il Brasile. Oggi Alberto Ricchetti, che ha già assaggiato l’atmosfera dei Giochi nel K1 1.000 e nel K2 200, ci prova sulla stessa imbarcazione con la quale, nel 2008, chiuse in quarta posizione, poco distante dal podio. La medaglia è il suo sogno, che cullerà domani, alle 14,51, nella batteria di qualificazione del K4 1.000 che affronta insieme a Nicola Ripamonti, Giulio Dressino e Mauro Crenna. L’Italia scende in acqua al Lagoa Stadium affrontano gli equipaggi di Russia, Repubblica ceca, Ungheria, Spagna, Argentina e Serbia. Nell’altra batteria, la prima, ci saranno Brasile, Germania, Australia, Slovacchia, Portogallo, Kazakistan e Francia.

La preparazione di Ricchetti è stata calibrata proprio sul K4 1.000. Le altre due prove sono state una sorta di preparazione. Nel K1 1.000 lunedì s’è piazzato sesto con il tempo di 3’37”.610 nella seconda delle tre batterie, non riuscendo a passare il turno e accedere alla semifinale. Meglio ha fatto ieri, in coppia con Mauro Crenna, nel K2 200. Gli azzurri hanno affrontato in scioltezza la batteria contando sul fatto che non erano previste eliminazioni dirette e dopo aver chiuso settimi, in semifinale sono giunti quinti, qualificandosi per la finale B, in cui oggi sono arrivati quinti.