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ragazza sola cellulare

VILLADOSSOLA- 20-08-2016- In questi giorni si sono susseguiti comunicati stampa,

prese di posizione, commenti, anche molto volgari ed offensivi, sui social. Ma la verità su quello che è accaduto a Villadossola mercoledì sera la sanno solo i protagonisti di quell'evento, più di tutti la donna che l'ha vissuta sulla propria pelle, e che ancora oggi fatica ad uscire di casa, non comprende alcune prese di posizioni, alcuni atteggiamenti, e forse anche le leggi.

La vittima dell'aggressione resta così imprigionata dei “si dice”, ed è solo per quello che, a fatica, e chiedendo l'anonimato, faticosamente rievoca quell'evento traumatico: “Questo è tutto quanto posso dirti sulla accaduto- spiega- io passeggiavo con il mio cane, questo mi ha seguito e mi ha preso da dietro, appoggiando le sue mani sul mio seno, poi io l'ho spostato, e mi sono messa a camminare, e lui mi ha ripreso da dietro, mettendomi sempre le mani sul seno ed in mezzo alle gambe. Sono caduta con lui sopra, ho incominciato a gridare a squarcia gola, hanno gridato anche i ragazzini ( i giovani atleti che si allenavano nelle vicinanze ndr.) e lui si è alzato da sopra di me, perdendo il cappellino, che poi è stato ritrovato e consegnato ai carabinieri, ed è scappato dagli altri suoi tre amici, che a quanto dicono i ragazzi stavano riprendendo il tutto con il cellulare. Le forze dell'ordine a me hanno detto che non hanno trovato il video, sicuramente l'hanno cancellato (in ogni caso, volendo, si può recuperare ndr.). Poi io mi sono rialzata e ho incominciato a correre verso il bar del parco giochi, dove mi hanno aiutato i gestori, che hanno chiamato i carabinieri. Sono rimasta molto male dal fatto che il sindaco nella sua conferenza stampa ha usato le parole “presunta aggressione” quando loro comunque avevano confessato. Sono stufa di tutto questo scrivere su di me, ed ho tanta rabbia perché non gli fanno niente, soprattutto ai tre che sono rimasti li a guardare. Mi hanno detto, ma non voglio crederci, che ieri sera erano in giro alla Patronale, se fosse così sarebbe davvero una vergogna, uno schifo”. Festa dove magari c'erano anche, intimoriti, i ragazzini che l'hanno salvata. Ed è paradossale, e deve essere spunto di riflessione, che lei alla festa non se la sia sentita di andare, e che nessuno l'abbia invitata.