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funerale alberti
VERBANIA – 29.08.2016 – Un altro pezzo di Verbania

se n’è andato. “Servitore delle parole” come l’ha definito il prevosto don Costantino Manea, l’editore Carlo Alberti ha compiuto oggi il suo ultimo viaggio terreno. Un viaggio lungo novantun anni, affrontato con grande spirito, ingegno, tenacia e lungimiranza. Un viaggio del quale è stato protagonista come imprenditore e come persona votata alla storia e alla cultura del territorio, al suo sviluppo economico e sociale. Oggi la basilica di San Vittore era gremita, con la presenza anche dei vessilli e dei sindaci di Verbania (di cui era cittadino benemerito) e Laveno Mombello (paese d’origine della famiglia). Commosse le parole di commiato dei due figli Alberto e Raffaella, che hanno ringraziato il papà – ma anche la mamma, scomparsa una decina d’anni fa – per la sua presenza, generosità e per i valori che ha trasmesso. “I tuoi figli hanno due splendide famiglie e cinque nipoti di cui eri orgoglioso – ha detto Raffaella –. Ci hai insegnato a viaggiare, a guardare il mondo. E mi hai insegnato il mestiere di libraio, che è un difficile mestiere ma che cerco di portare avanti”. “Difficile trovare le parole per descriverti – ha aggiunto Alberto –. Eri la persona più entusiasta che ci fosse”.

Con il cappello da alpino sulla bara, i tanti amici del Lions e del Cai presenti, Alberti se n’è andato lasciando nei verbanesi tanti ricordi. “Quando vent’anni fa venni a Intra, don Marino mi disse che se volevo conoscere la città avrei dovuto andare da Alberti – ha ricordato don Angelo Nigro, parroco di Ghiffa e per anni responsabile del circolo San Vittore –. Nacque allora un rapporto speciale, di una persona che aveva lungimiranza, amava la bellezza e aveva fede”. L’ultimo loro incontro, pochi giorni fa. “Gli feci visita a casa. Il fisico si stava spegnando, cercai di parlargli con le parole più intelligenti per la circostanza – ha raccontato – ma lo vidi assente. Gli annunciai che stavo scrivendo un libro e si rianimò. Mi chiese quale titolo avessi scelto. Gli spiegai che si intitolerà ‘Incontri’ e mi disse che l’avrebbe pubblicato”.