DOMODOSSOLA- 10-09-2016- Basta propaganda, gli amministratori
non facciano solo i "controllori" ma si attivino per trovare una soluzione all'enorme debito. Bernardino Gallo interviene sul recente invio a Corte dei conti e procura fatto dal sindaco Pizzi dei documenti riguardanti gli espropri fatti alla famiglia Bragoni in via Romita negli anni '80, che rischiano di costare al Comune 1,2 milioni di euro più spese ed interessi: !Sull'annosa questione degli espropri- scrive Gallo a nome di Sos ossola, Cusio, Verbano- molti nuovi amministratori pensano che il loro ruolo sia quello di fare i revisori dei conti invece di trovare soluzioni.
La questione riguarda il costo degli espropri risalenti agli anni 80 e qualcuno anche precedente, effettuati per la realizzazione di opere pubbliche.
In quel periodo la normativa vigente e le sue interpretazioni, ignoravano del tutto l'interesse del proprietario del terreno espropriato. Penso che sia perfettamente inutile andare a individuare responsabilità in quanto quei provvedimenti erano stati adottati e controllati da una pluralità di organi: giunta, consiglio comunale, commissione edilizia con presenza di tecnici oltre che rappresentanti di maggioranza e minoranza, per non dimenticare il serrato vaglio del famoso CO.RE.CO. (comitato regionale di controllo). A parte questa mia opinione, si consideri che, ammesso e non concesso, che i provvedimenti erano non conformi alla norma, questi sarebbero abbondantemente in prescrizione; (mi pare siano cinque anni e, in ogni caso non supererebbero mai i dieci). Del resto i ricorrenti espropriati non mi pare abbiano sollevata tale questione, ma hanno chiesto solo di essere pagati in modo adeguato.
La strada maestra di cui possono essere responsabili almeno politicamente gli amministratori che si sono avvicendati negli anni, è quella di non aver tentata una soluzione di accordo con le parti avventurandosi in vicende giudiziarie che hanno aggiunto ulteriori notevoli oneri.
La strada di un accordo, che come liste di una siamo stato gli unici ad indicare, credo sia ancora valida e nell'interesse anche degli espropriati. Fare un piano di restituzione del debito comunale in termini di pochi anni, magari tentando di fare un mutuo, salverebbe capra e cavoli.
Fare solo la propaganda da revisori farà cadere in tempi brevi la scure di un debito che le casse dell'amministrazione non possono affrontare in modo ordinario per carenza di fondi e con il pericolo che sia nominato una persona esterna come una sorta di commissario fallimentare per garantire i crediti e allora gli amministratori non avrebbero alcuna possibilità di garantire un minimo di servizi ai cittadini".