VARZO- 16-09-2016- “Evitare slogan”, la scelta fatta al tempo dall'amministrazione Cordoni, condivisa dall'attuale, era obbligatoria, se l'amministrazione Lorenzi non la gradiva l'ha comunque mantenuta nei cinque anni di governo del paese. Infine è stata una scelta saggia e funzionale, e comunque si sta lavorando per cambiare la legge che impone la posa dei misuratori anche nei paesi di montagna. Il sindaco di Varzo Bruno Stefanetti replica alle critiche fatte dall'opposizione consigliare dopo l'apertura di una possibile deroga fatta da Idrablù, come spiega in un comunicato stampa: “Sulla problematica sorta di recente in relazione al servizio distribuzione acqua potabile, l'amministrazione comunale informa i varzesi che, dopo la nostra missiva indirizzata ad Idrablu spa e dopo i contatti intervenuti con la società, le operazioni preliminari da quest’ultima annunciate per l’avvio della procedura di possibile installazione dei contatori nel comune di Varzo, sono state sospese come confermato dal direttore di Idrablu, Ing. Stroppa.
La nostra Amministrazione, come le altre Amministrazioni dei comuni, soci di Idrablu, non è favorevole all’installazione dei contatori pur dovendo prendere atto che le direttive nazionali di settore tendono ad imporre i misuratori di consumo dell’acqua potabile. Il sottoscritto farà il possibile, pur nel rispetto delle disposizioni vigenti, ed in sintonia con il pensiero di altri Sindaci ossolani, per evidenziare la particolarità del servizio idrico nelle zone di montagna e la non attuabilità sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista finanziario, dell’installazione dei contatori a Varzo come negli altri comuni aderenti ad Idrablu S.p.a.
Detto questo dobbiamo brevemente replicare alle argomentazioni della minoranza del comune di Varzo la quale con uno scritto del 10/09/2016 intitolato “misuratori d’ acqua l’ ennesima beffa...” sta tentando, ingiustificatamente di alimentare una critica che, sulla base dei fatti e dei documenti, appare veramente strumentale anche se i consiglieri di minoranza tentano di farla passare come costruttiva.
L ’ Amministrazione Cordoni, diversamente da quanto sostenuto oggi da Lorenzi, Castelli e Romano, nel 2006 non ha compiuto una “sciagurata scelta” aderendo ad Idrablu ma l’ha fatto, prima di tutto perché vi era tenuta per legge e poi perché era conveniente farlo nell’interesse della cittadinanza.
Si ricorda che fino all’anno 2006 il servizio idrico comunale è stato gestito dal comune in proprio, cosa che, in seguito, per i comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti, non era più possibile fare. Il Comune di Varzo, ha scelto, non potendo per legge gestire in proprio il servizio, di aderire ad Idrablu, società a capitale interamente pubblico, con deliberazione n. 14 del 07/07/2006 approvata all’unanimità; i consiglieri di minoranza Lorenzi e Castelli votarono favorevolmente la deliberazione proposta dalla maggioranza senza nulla dire.
Oggi gli stessi Consiglieri o per puro spirito polemico o perché corti di memoria o perché distratti gridano allo scandalo in modo del tutto demagogico. Ci si chiede: se davvero il Comune di Varzo avesse potuto gestire in proprio il servizio o se fosse stato conveniente aderire ad altro gestore perché l’Amministrazione Lorenzi, nella parentesi dal 2009 al 2014 nella quale è stata maggioranza, non ha scelto di farlo ed oggi, tornata minoranza, afferma cose sbagliate con accuse fuori luogo.
Si ricorda che, le vecchie amministrazioni avevano realizzato l’ammodernamento dell’intera rete idrica di distribuzione e, in concomitanza con la scelta di aderire ad Idrablu, hanno costruito il nuovo bacino di accumulo di litri 200.000 a Castello, senza alcuna spesa perché tutti i mutui accesi
per le opere inerenti la distribuzione dell’acqua sono stati accollati all’ente gestore, con evidente risparmio per il comune. Per effetto degli interventi eseguiti, da ormai un decennio non vi è stato in paese alcun problema di approvvigionamento idrico, anche in periodi di siccità, come tutti i Varzesi hanno potuto rilevare ed il costo del servizio è rimasto contenuto come gli stessi consiglieri di minoranza ammettono.
La citazione dei consiglieri di minoranza, del Comune di Ornavasso come di un ente lungimirante che aveva svolto il servizio in proprio è sbagliata in radice.
Il Comune di Ornavasso, infatti, all’epoca non aveva potuto svolgere in proprio il servizio avendo una popolazione superiore a 1.000 abitanti, ma aveva a sua volta dato vita ad un società, i Comuni riuniti VCO S.r.l. che, per la sua dimensione e le sue modalità organizzative non ha potuto continuare il suo percorso.
Ricordiamo ai nostri interlocutori che oggi il Comune di Ornavasso ha aderito ad Acqua Novara VCO (ed ha sul territorio i contatori) ed altri Comuni della società Comuni Riuniti VCO pare abbiano in corso la richiesta di aderire ad Idrablu S.p.a alla quale hanno aderito la maggior parte dei comuni Ossolani.
Non c’è stata quindi, alcuna scelta sbagliata dell’Amministrazione Cordoni e non c’è, oggi, alcuna distrazione dell’Amministrazione Stefanetti, che sta attentamente valutando la situazione per cercare, insieme agli altri Comuni che aderiscono ad Idrablu, di individuare soluzioni ragionevoli che nell’ambito della legge consentano di fornire un servizio corretto ed a costi il più possibile contenuti.
Tranquillizziamo quindi i Varzesi dicendo che l’Amministrazione è attenta, anche in questa materia, all’interesse del comune e alle esigenze dei cittadini e chiediamo a chi vuole dare contributi positivi nella dialettica democratica di documentarsi bene prima di parlare evitando slogan che creano disinformazione e ingiustificate apprensioni”.