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strada ghiffa esposto
GHIFFA – 17.09.2016 – È stato scagionato,

prosciolto con la formula più ampia perché il reato non sussiste. Attilio Mileto, 54 anni, architetto responsabile del servizio Urbanistica e Edilizia privata del comune di Ghiffa, ha visto chiudersi favorevolmente nei giorni scorsi una lunga vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto. Abuso e omissione d’atti d’ufficio e concorso in abuso edilizio aggravato i reati per i quali, dal marzo del 2012, la Procura della Repubblica di Verbania l’ha iscritto nel registro delle notizie di reato insieme (ma solo per l’abuso edilizio) al proprietario e ai tecnici che, a Ghiffa, avevano realizzato una strada privata.

La vicenda inizia nell’agosto 2011, quando in Comune giunge l’esposto di un residente di via Santissima Trinità che, lamentandosi di come fossero parcheggiate le auto, chiede verifiche e controlli su un tratto della stessa strada privata, citando precedenti colloqui con Mileto. Si tratta di un’ottantina di metri coperti di bitume e dotati di tombini qualche anno prima. I riscontri della Forestale e la nota di un geometra nominato ausiliario di pg sono sufficienti alla Procura per aprire, nel marzo 2012, un fascicolo per l’abuso edilizio e per, nel caso del tecnico municipale, l’omissione d’atti d’ufficio e l’abuso d’ufficio. A Mileto si contesta, in sostanza, di non aver denunciato i lavori realizzati abusivamente. Abusivi perché – sostiene l’accusa – trattandosi di area sottoposta a vincolo idrogeologico, occorreva specifica autorizzazione.

Il fascicolo, forse anche per la complessità della materia, giace in Procura a lungo, mentre contro il tecnico si apre una seconda indagine che, per altri fatti, ha visto pronunciata in primavera una sentenza di condanna in primo grado. Le indagini dell’abuso accelerano l’anno scorso e, parzialmente, si intrecciano con l’altro procedimento che avanza, tanto che il pm titolare, Gianluca Periani, cita questo fatto nella richiesta – respinta dal gip – di misure cautelari nei confronti di Mileto. Il quale predispone di suo pugno, a gennaio, una lunga memoria difensiva in cui, evidenziando anche la tardività e la pretestuosità dell'esposto, chiede il proscioglimento. Assistito dall’avvocato Alberto Zanetta, l’architetto illustra al pm i documenti raccolti, insistendo su quello che ritiene un marchiano errore di interpretazione: in quell’area, che è centro urbano, non esiste alcun vincolo idrogeologico. Il 29 giugno il pm chiede direttamente l’assoluzione, il 9 agosto il Gip Beatrice Alesci l’accoglie.

“L’archiviazione dell’indagine mi libera da un’accusa che sin da subito avevo percepito come ingiusta ed infondata, e mi conforta circa la qualità della mia attività di tecnico comunale, svolta per 16 anni presso il Comune di Ghiffa cercando di coniugare correttezza, trasparenza, rispetto delle norme e dei cittadini”, commenta Mileto.

“Siamo particolarmente soddisfatti del felice esito di questa indagine, segnata da profili urbanistico edilizi particolari – aggiunge l’avvocato Zanetta – ringraziando il pm per lo scrupolo e l’attenzione che ha riservato all’esame degli atti d’indagine ed alle argomentazioni difensive svolte”.

Per l’altra vicenda Mileto è stato condannato in primo grado a 2 anni, 6 mesi e 300 euro di multa per induzione a dare o promettere utilità e omessa denuncia; assolto dall’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico. Insieme al suo avvocato ha presentato appello ma resta sospeso dal suo incarico in Comune.