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VERBANIA – 21.09.2016 – Non c’è stato un vantaggio economico

e la partita non era nemmeno in esclusiva. Accusato di aver violato il diritto d’autore trasmettendo nel bar in cui lavora – il “Non solo caffè” di Intra – una partita di calcio sui canali Sky con un abbonamento domestico e non quello speciale (e più costoso) per i locali pubblici, Vito Amodio è stato assolto. Il suo difensore, avvocato Francesco Salsa, ha dimostrato che le contestazioni mossegli dalla Procura – peraltro anche il pm Anna Maria Rossi ha chiesto l’assoluzione – su denuncia della Guardia di finanza erano insussistenti. La partita ”incriminata” era Argentina-Olanda, semifinale dei Mondiali di calcio di Brasile 2014. Il match si giocava il 9 luglio e a assistervi, nel locale intrese, vi erano quattro persone oltre al barista. Una pattuglia della Finanza impegnata in un controllo antidroga si trovò a passare per via Roma e si fermò. I militari entrarono nel locale notando che il televisore era sintonizzato sui canali satellitari della pay-tv Sky, ma sullo schermo non compariva il simbolo di un bicchiere che caratterizza gli abbonamenti per i pubblici esercizi. Alle richieste di chiarimento, Amodio rispose spiegando che l’abbonamento era della titolare. Nei giorni successivi le indagini condotte presso Sky appurarono che il decoder era effettivamente della proprietaria del locale, ma la scheda dell’abbonamento di una terza persona. Per questo motivo scattò la denuncia per la violazione del diritto d’autore. Quella partita, tuttavia, era visibile anche in chiaro sulla Rai e, oltretutto, non fu chiesto un sovrappiù ai clienti, che erano meno di una mezza dozzina.