VERBANIA – 24.09.2016 – Un anno a testa
per Francesca Pangallo e Massimo Inserra, un anno e un mese per Enrico Montani e 500 euro di ammenda a testa per ciascuno, oltre a 2.000 euro alla società. È questo l’epilogo calcistico del procedimento aperto dalla giustizia sportiva nel novembre dell’anno scorso a carico degli ex presidenti del Verbania calcio 1959. Originata da un esposto del presidente regionale della Lnd Ermelindo Bacchetta, l’inchiesta verteva sugli accordi presi nel luglio 2015 tra Inserra e i Montani per la gestione della prima squadra biancocerchiata. I Montani, proprietari dell’asdrl, con una scrittura privata avevano concordato che la presidenza passasse a Inserra, il quale avrebbe operato su un proprio conto corrente accollandosi la gestione ordinaria del club. Secondo la Procura federale e l’avvocato Maurizio Goria questo accordo viola l’articolo 52 comma 2 delle Norme organizzative interne federali della Figc secondo cui “in nessun caso il titolo sportivo può essere oggetto di valutazione economica o di cessione”. La tesi è stata sposata dal Tribunale federale presieduto dall’avvocato Paolo Pavarini, che ha accolto la richiesta di condanna di tutti e tre aumentando quella di Montani di un mese (da un anno a un anno e un mese) perché il giorno che sottoscrisse quell’accordo era squalificato e, quindi, impossibilitato a operare come dirigente.
Se sul fronte sportivo, salvo ricorsi, la pratica può dirsi chiusa, su quello civile non c’è ancora un responso. L’altra settimana s’è tenuta un’udienza della causa intentata da Inserra contro i Montani per riavere indietro le somme anticipate, a titolo di prestito, per l’iscrizione alla Promozione 2015/2016. Il giudice ha respinto la richiesta di nuove prove e ha fissato al 19 gennaio la data per la discussione.