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La Lega domese "mette un carico" sulle dichiarazioni di Pizzi sui migranti: "Dovrebbero anche lavorare"

bossi marco
DOMODOSSOLA- 20-06-2017- Dalla segreteria domese della Lega Nord
 arriva una presa di posizione a favore del sindaco Pizzi e delle sue ultime esternazioni sulal questione migranti, in particolare si richiede che ci sia non solo l'obbligo di rientro nelle strutture che li ospitano alle ore 20, ma anche che lavorino: "In merito alla proposta del sindaco di Domodossola di applicare un orario di rientro obbligatorio per i richiedenti asilo- così il segretario domese del Carroccio Marco Bossi-   ascoltando le reazioni scandalizzate che da più parti giungono, vien da chiedersi se questi rappresentanti di partito abbiano mai cercato di approfondire il tema e comprendere quanto il  futuro dell'intero paese dipenda dalle scelte politiche che si faranno da qui in avanti. Archiviata la boldriniana barzelletta del "sono risorse e ci pagheranno la pensione", registriamo che la rappresentante locale del M5S, movimento dalle tante idee e parecchio confuse,  ci illumina sostenendo che a Domodossola il problema non sussiste in quanto i futuri clandestini, ora richiedenti asilo, sono una minima percentuale. Ed è proprio qui il dato preoccupante, la crescita esponenziale dei fenomeni delinquenziali nel nostro territorio ( aggressioni a mano armata a delle suore, tentate violenze su donne, rapine, sequestri, scippi ecc. ecc.) a fronte di un numero limitato di persone presenti nei centri di accoglienza. La posizione del consigliere Bolognini la tralasciamo per non infierire ulteriormente sul duro lavoro di autodistruzione che il partito democratico domese sta portando avanti da un anno a questa parte, ma le dichiarazioni dell'Onorevole Borghi meritano una replica. Ci si scaglia contro la legittima istanza di un sindaco che pretende sicurezza per i propri concittadini anziché ribellarsi alle lungaggini burocratiche che rallentano l'iter per la valutazione delle richieste di asilo. Tempi che solo in Italia lievitano mediamente fino a 2 anni, con buona pace e buon profitto per chi gestisce la pseudo accoglienza. Si grida scandalizzati al ritorno a leggi fasciste guardandosi bene dal prendere posizioni nette contro quelle cooperative che, nei fatti, stanno  gestendo male (per non usare termini volgari) i centri di accoglienza. Vien quasi da pensare che ciò dipenda dal fatto che molte di queste cooperative siano gestite da esponenti o ex esponenti del PD, ma si sa a pensar male si fa peccato... Certo ora si aprirà il centro Sprar a Vogogna che sulla carta dovrebbe ospitare solo rifugiati riconosciuti tali, peccato che in tutti gli altri centri simili sparsi in Italia questo dettaglio non sia rispettato. Ma rallegriamoci, l'Onorevole locale del PD lancia l'ennesima promessa spiegando come in quei centri potranno, forse, trovare lavoro giovani ossolani. Giovani che  però avrebbero potuto trovare lavoro anche in altri ambiti se non fossimo sotto scacco dei tagli romanocentrici e poi ricattati con lo slogan  "sindaco, se ti prendi i clandestini ti giriamo un pò di quattrini!".
Una vergogna senza fine.  La Lega Nord sostiene da sempre la necessità di un freno a questa invasione che nelle grandi città sta mostrando i suoi lati più oscuri. Ringraziamo quei sindaci che mettendoci la faccia affrontano un problema reale fregandosene del “ politicamente corretto”, sapendo come il popolo italiano ha ormai ben compreso il disegno che si cela dietro questa follia. Ma occorre essere propositivi, fornire possibili soluzioni. Ed allora, oltre all'idea del orario di rientro obbligatorio, si trovi una risoluzione attraverso la rielaborazione dei trattati internazionali e si faccia in modo che i richiedenti asilo abbiano il dovere di contribuire al proprio mantenimento attraverso il lavoro. In Ossola, ad esempio, abbiamo una miriade di possibili piccoli lavori per la pulizia e la conservazione del territorio che potrebbero essere affidati a chi è ospitato nei centri di accoglienza. Sappiamo che la scelta volontaria  tra il rimboccarsi le maniche e lavorare o il mettersi le cuffiette e bighellonare ha visto tra i futuri clandestini prevalere la seconda. Chissà, forse il sapere di  dover obbligatoriamente prestare servizio potrebbe trasformarsi in una  riduzione dei numeri di certi flussi? Di certo, il sapere di doversi alzare al mattino per andare a lavorare garantirebbe un "coprifuoco" volontario!"