VCO – 30-5-2025 -- “Una notizia che aspettavamo da tempo e che finalmente arriva da Roma.” Così il sottosegretario alla Regione Piemonte Alberto Preioni commenta il parere favorevole espresso dal Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici del Ministero della Salute sulla ristrutturazione dei due ospedali del Verbano Cusio Ossola, in conformità con il Decreto Ministeriale 70/2015.
Il documento certifica che è possibile intervenire sui due presidi esistenti mantenendo la coerenza con i criteri previsti per posti letto e strutture di emergenza in base alla popolazione. Ma soprattutto, sblocca un investimento da 200 milioni di euro a fondo perduto.
"Ora chiediamo all’assessore regionale Riboldi di dare immediato mandato all’ASL per predisporre i bandi di gara per progettazione e realizzazione", incalza Preioni, che ribadisce come la ristrutturazione dei due ospedali esistenti sia "l’unica soluzione realistica e praticabile" per un territorio montano e decentrato come il VCO. Secondo il sottosegretario, agire sulle strutture già esistenti permette infatti iter burocratici più snelli, oltre a garantire la continuità operativa durante i lavori: "È molto più veloce e semplice rispetto alla costruzione di un nuovo ospedale in un luogo ancora indefinito, dove tutto andrebbe rifatto da zero".
Preioni entra poi nel merito della polemica politica sull’assetto dei DEA (Dipartimenti di Emergenza e Accettazione): "Oggi abbiamo due mezzi DEA, ma c’è chi strumentalizza facendo credere che senza DEA non esista il pronto soccorso. È falso: il pronto soccorso è una cosa, il DEA è un’altra. Si può e si deve lavorare per ottenere dal Ministero una deroga che tenga conto delle caratteristiche di un territorio svantaggiato, montano e con distanze logistiche significative".
Il sottosegretario richiama il precedente del punto nascita di Domodossola, già oggetto di una deroga ministeriale: "Se è stato possibile lì, è possibile anche per i DEA, perché casi simili ci sono in molte regioni italiane. Lo stesso DM 70 prevede un ospedale ogni 450mila abitanti, ma in Piemonte, come in Lombardia o Veneto, questo parametro non viene sempre rispettato. C’è margine per trattare".
Infine, un invito a smorzare i toni politici e a concentrarsi sui risultati: "È ora di smettere di fare campagna elettorale sulla pelle dei sanitari e dei cittadini. Abbiamo risorse, un’opportunità concreta e un territorio che merita strutture di qualità. Diamo finalmente un futuro alla nostra sanità e ai professionisti che ci lavorano, valorizzando un’area dalla grande bellezza paesaggistica e dall’alta qualità della vita".
