1

sulkydna700

OMEGNA- 10.02.2017- Saranno inviati lunedì 13 febbraio ai Ris

(reparto di investigazioni scientifiche) di Parma i resti umani rinvenuti lo scorso 8 gennaio nel minicar Sulky rosso recuperato dalle acque del lago d’Orta. La notizia è stata confermata dalla tenenza dei Carabinieri di Verbania impegnata nelle indagini iniziate proprio il mese scorso a seguito della casuale scoperta fatta dai Sub di Verbania, nelle acque del Cusio, relativa al Sulky. Con la collaborazione dei vigili del fuoco di Omegna e con i colleghi sommozzatori di Torino, nel primo pomeriggio di domenica 8 gennaio veniva ripescata la carcassa del mezzo con all’interno resti ossei e oggetti, presumibilmente appartenuti due uomini di cui non si avevano notizie sin dal 1987; Luciano Genduso e Donato Musto. Entrambi di origine meridionale, classe 1921 e 1913, ma da anni residenti con le famiglie, rispettivamente nelle frazioni omegnesi di Cireggio e Bagnella, erano partiti al mattino del 28 gennaio 1987 per recarsi a recuperare dei documenti senza però mai riuscire ad arrivare a destinazione. L’ipotesi più verosimile, immagina uno sbandamento del mezzo (di proprietà di Genduso) proveniente da Bagnella (dove Musto risiedeva) in direzione di Omegna, a causa del terreno ghiacciato, finendo così nel lago inabissandosi dato che all’epoca non vi era l’attuale marciapiede (che tra l’altro è costruito più in alto della sede stradale). Il recupero degli effetti personali ritrovati nel Sulky mostrati subito ai famigliari dei due sfortunati uomini, avrebbe confermato da subito l’identità fino allora presunta. Da parte delle Forze dell’Ordine impegnate nell’inchiesta è però stata richiesta l’ulteriore verifica del Dna che sarà appunto svolta lunedì. A conclusione di quest’ultima analisi i resti potranno essere restituiti ai famigliari per la sepoltura. Anche la carcassa del minicar, inizialmente posta sotto sequestro, potrà essere demolita completamente. (l.p.)