VERBANIA – 10.02.2017 – È stato un classico
caso di “phishing”, una truffa telematica messa a segno mandando una e-mail “esca” rispondendo alla quale la vittima finisce nella rete del truffatore. In questo caso la vittima è una persona residente nel Vco che ricevette nel 2012 una finta e-mail di Poste Italiane in cui la si invitava a effettuare una ricarica alla propria prepagata per ottenere un bonus in denaro. Seguendo le istruzioni ricevute telematicamente, caricò 500 euro che finirono però sulla carta di Francesca Paola Vella, una signora che abita in Belgio e che è finita a processo a Verbania per truffa. Il suo avvocato d’ufficio, Andrea Cattaneo, ha cercato di spiegare che non vi è certezza sul fatto che l’imputata sia stata la reale destinataria del denaro, prelevato – come appurato dalle indagini – da un’altra persona che nulla ha ache fare con l’imputata se non per la vicinanza di residenza. Il giudice Rosa Maria Fornelli ha giudicato Francesca Paola Villa colpevole condannandola a 6 mesi, con la sospensione della pena.