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baritono700

QUARNA SOTTO- 10.02.2017- Il collo più lungo, la campana

più corta o più lunga, secondo il modello a cui si accompagna in questo caso un tasto in più. Inserti in madreperla e sughero naturale. Misure “sartoriali” con materiali, in parte non convenzionali, presenti in un atelier che non confeziona abiti scenografici né di alta moda ma strumenti a fiato, precisamente saxofoni. Si chiama “Rampone & Cazzani” l’azienda e “le misure” sono le caratteristiche dei nuovi nati, ovvero il sax baritono R 1 jazz discendente al “LA” grave, e quello in “SI”, entrambi in tonalità Mi b (bemolle). La mole imponente, come il peso (decisamente “non piuma”) caratterizzano da sempre il saxofono baritono da cui esce un suono grave che si accompagna a tanti altri strumenti non esclusivamente a fiato. Da sempre presente nella storia produttiva di “Rampone & Cazzani” unica azienda rimasta attiva nel territorio quarnese storicamente definito “paese della musica”, il sax baritono è stato rivisitato dalla famiglia Zolla titolare dell’azienda, anche sulla base di suggerimenti ricevuti da chi nella vita suona per professione. Come una casa automobilistica impegnata nel lancio di un nuovo modello di auto, gli Zolla hanno prodotto un sax con delle modifiche che possono rispondere alle esigenze del professionista che cerca uno strumento con precise caratteristiche, con un certo comfort (il tasto in più) e un design esclusivo, che non guasta. Realizzati in ottone (ma possono essere anche argentati) questi sax hanno già attraversato l’oceano approdando precisamente negli Usa, per farsi apprezzare dai musicisti e da tutto l’entourage di professionisti che ruota nell’ambito delle produzioni musicali. Ad inizio gennaio li hanno potuti conoscere al Jen (Jazz Education Network), subito dopo al Sax Simposium, poi al Nam, a Los Angeles. Dall’8 febbraio sono al Tmea Convention (Texas music educators association) e ci resteranno sino a domani, sabato 11 febbraio. Cosa fanno? Partecipano a contest, workshop, masterclass e concerti. Poi ovviamente tornano nelle loro custodie, in attesa di trovare due braccia pronte ad accoglierli per sempre. (l.p.)

Intervista a Claudio Zolla