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gallo sos ossola mano

DOMODOSSOLA- 15-02-2017- Sos Ossola, Cusio, Verbano interviene

in un comunicato stampa sulla questione del Cup, il Centro Unico Prenotazioni dell'Asl parlando di un “neo centralismo cieco e ottuso ammazza le periferie e la montagna”: Credo- spiega il presidente Bernardino Gallo- che gran parte, se non la totalità dei nostri amministratori, non abbia coscienza che le centralizzazioni eccessive di servizi ammazzano la periferia e la montagna.

In data 14 settembre 2015 denunciammo la chiusura del Cup vco con sede a Piedimulera che era, ed è, il migliore in Piemonte in termini di tempi di risposta e di qualità. Non lo riaffermiamo noi e nemmeno la cooperativa che gestiva, ma una certificazione dell'istituto Piepoli. L'assessore alla sanità della regione Piemonte ritorna alla carica sulla centralizzazione del Cup in tutto il Piemonte facendo un fritto misto: dal medico di famiglia, al pediatra o allo specialista al momento della prescrizione che potranno svolgere un ruolo importante solo in un contesto di una medicina territoriale adeguata alle realtà complesse del Piemonte da quelle metropolitane alle valli periferiche e montane. Se non si blocca questo iter i nemici delle periferie, del Vco e dell'Ossola, prenderanno tre piccioni con una sola fava: attacco occupazionale al territorio, chiusura di un servizio, come accadde con il 118 trasferito a Novara, con costi maggiori per l'Asl e per gli utenti, assenza di un controllo democratico. Un vero "capolavoro", pari quasi solo all'ospedale Unicum ad Ornavasso che mai si farà. Abbiamo anche letto di recenti dichiarazioni sulla medicina territoriale del PD che dimentica che in Ossola erano stati creati i distretti anche e soprattutto nelle valli già all'inizio degli anni 90 e che sono stati smantellati dalle giunte regionali anche rosse. Noi condanniamo questa scelta sempre centralistica che allontana dai territori e, quindi, da veri controlli da parte d'istituzioni territoriali, da associazioni e dal Popolo. Del resto un'organizzazione che definisco federativa dell'organizzazione di tali servizi costerebbe meno di un carrozzone centralizzato. La parola “rivoluzione” mi fa pensare all'introduzione della ghigliottina. Non siamo contrari alla centralizzazione di alcune attività come gli acquisti per conseguire riduzione di costi, ma siamo contrari a sottrarre servizi e posti di lavoro.Ribadiamo ancora una nostra proposta che consisteva nel farsi carico, da parte delle Asl, dei costi delle visite "private", cosiddette "intra moenia", quando i tempi di attesa sono eccessivi! I politici locali smettano di fare chiacchiere e non fatti concreti, parlando di provincia autonoma sostanzialmente senza risorse incisive per problemi importanti. Naturalmente non siamo ottusi e sordi alle necessità di aggregare per economizzare nell'ottica di un equilibrio costi benefici, ma noi preferiamo una struttura unitaria ma federale che valorizzi le realtà più efficaci ed efficienti la cui esperienza deve essere estesa alle realtà più arretrate. Diciamo basta con accorpamenti nell'ottica della centralizzazione cieca e ottusa".