VERBANIA – 17.08.2017 – L’ultimo saluto
è stato sulle note di “Bella Ciao” scandite dal coro Volante Cucciolo e il commiato è stato celebrato tra Fondotoce e Pallanza, luoghi della memoria per i verbanesi, ma soprattutto per lui. Ieri mattina le ceneri di Carlo Suzzi, il Quarantatré che s’è spento un mese fa in Thailandia all’età di 91 anni, sono arrivate in Italia. A portarle alla Casa della Resistenza, eretta nel luogo in cui il 20 giugno del 1944 fu fucilato ma miracolosamente sopravvisse, è stata la figlia Luisa, accompagnata da Maria e Renato, fratelli di Carlo. L’urna ha ricevuto un lungo applauso, che ha aperto la commemorazione tenuta dal presidente dell’associazione Casa della Resistenza Silvia Magistrini e che ha visto intervenire gli ex partigiani Arialdo Catenazzi e Claudio Perazzi, quest’ultimo compagno di Suzzi nella Divisione Garibaldi nel 1944-1945. E il sindaco di Verbania Silvia Marchionini. Poi la sua voce è tornata a rivivere nella riproposizione dell’intervista consegnata alla “Galleria della memoria” della Casa della Resistenza, quella in cui racconta di aver capito d’essere vivo quando gli abitanti di Fondotoce gli vennero incontro dopo la fucilazione, incitati dai tedeschi a guardare la fine che avevano fatto i banditi partigiani.
Nella sala del commiato del cimitero di Pallanza un ultimo ricordo prima di “Bella Ciao”. Nei prossimi giorni le ceneri di Suzzi saranno collocate nella stessa tomba in cui si trovano quelle dei 42 Martiri di Fondotoce, ai quali si ricongiungerà idealmente fissando una pagina indelebile della storia della comunità locale e non solo.