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MONTEBELLUNA – 17.07.2015 – Veneto Banca taglia il personale.

Con l’approvazione del piano industriale 2015-2017 è iniziato, in aprile, il conto alla rovescia per l’avvio della cura dimagrante dell’istituto di credito. Giù la serranda a 70 filiali e -10% di personale. Queste le linee guida approvate dal cda per tagliare i costi e rimettere in carreggiata i conti della banca, che ha chiuso il bilancio 2014 con quasi un miliardo di passiva.

Mercoledì a Montebelluna azienda e sindacati hanno definito il piano esuberi, comunicato con una nota stampa nel pomeriggio di oggi. Un piano che cancella 110 posti entro il 2016 in tutta Italia, dal Veneto al Piemonte, dalla Puglia alle Marche. L’intesa prevede che una quota sia assorbita dai normali pensionamenti del biennio e dal ricorso al Fondo di solidarietà per tutti coloro i quali si vedono aprire la finestra pensionistica tra il 1° gennaio 2017 e il 30 giugno 2020.

Il Fondo di solidarietà è un ammortizzatore sociale, l’equivalente – banalizzando – della cassa integrazione, non prevista per il settore del credito. Il bancario che ne ha accesso riceve un sostegno al reddito e, di norma (nel caso di Veneto Banca si tratta di pensionandi), corsi di formazione per la sua ricollocazione. Sindacati e banca hanno anche concordato l’impegno a agevolare il part-time.

Nella nota stampa di Montebelluna si parla di un accordo positivo per “contenere gli impatti sociali e le ricadute occupazionali”.

In parallelo viaggia anche la revisione della rete degli sportelli, che attualmente sono 586 (53 nel Vco) e che dovranno scendere di 70 unità. Entro fine anno ne chiuderanno 30, gli altri 40 nel 2016. Nel Vco hanno il destino segnato Gravellona Toce zona industriale, Druogno e Vogogna. Nel Novarese Borgomanero stadio e Castelletto Ticino, per un totale di una quindicina di dipendenti da ricollocare.

Tagli e revisione della rete comporteranno spostamenti e riconversione del personale, per il quale la banca assicura “adeguati percorsi di formazione e sviluppo, mettendo in primo piano la salvaguardia delle professionalità esistenti. Veneto Banca, inoltre, adotterà tutte le iniziative possibili volte a ridurre i disagi legati alla mobilità territoriale del personale coinvolto nel processo di razionalizzazione delle filiali”.