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PARIGI - 30-10-2019 - Ieri a Parigi

la cerimonia di consegna dell'Europa nostra award 2019. Tra i 25 vincitori, provenienti da 16 paesi, nella categoria Educazione, Formazione e Sensibilizzazione anche il progetto Comuniterrae. Mappe di Comunità Culturali di Paesaggi Alpini nel Parco Nazionale della Val Grande, un progetto firmato Ars.Uni.VCo e Parco Nazionale della ValGrande. I vincitori sono stati selezionati per gli eccellenti risultati che hanno ottenuto nel campo della conservazione, della ricerca, della dedizione (contributi esemplari), dell'educazione, formazione e sensibilizzazione.
Nel particolare del progetto Comuniterrae la giuria ha elogiato il livello di cooperazione e la visione delle comunità per il futuro: "ll progetto promuove metodi innovativi per assicurare futuri sostenibili nell'area interessata attraverso l'uso di strumenti semplici ma efficaci per creare attrattive localmente valide e comunicare chiaramente i benefici del progetto sia al pubblico locale che a un pubblico più ampio, inoltre crea valore aggiunto incoraggiando la cooperazione tra comunità, rafforzando le sinergie locali, migliorando l'offerta culturale e aumentando la partecipazione pubblica. Questo progetto favorisce una nuova definizione di paesaggio ricomprendendovi anche la presenza attiva della comunità. Ha un programma chiaro con un impatto digitale collaborativo e sensibilizza la comunità nelle aree spopolate circa l'importanza della rigenerazione rafforzandone il senso di luogo e di identità locale". La cerimonia di premiazione dell'European Heritage Awards era organizzata sotto l'alto patrocinio del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron alla presenza dell'ambasciatrice italiana Teresa Castaldo. Un grazie collettivo, al Parco e a tutti coloro che hanno reso possibile il progetto giunge dalla coordinatrice Stefania Cerutti che in particolare ha voluto rendere grazie alle comunità senza le quali Comuniterrae non sarebbe nato. A rappresentare il parco, il consigliere Claudio Zella Geddo. Tra i premiati anche il mecenate svizzero Pierre Gianadda, che com'è noto è particolarmente legato all'Ossola.  

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