LAGO D'ORTA -13-07-2020 - Oreste Primatesta
, presidente dell’Unione Turistica Lago d’Orta, torna a parlare di viabilità e, in particolare, concentra la sua attenzione sulla galleria di Omegna, sulla 229 e sulla Gozzano - San Maurizio d’Opaglio e non solo.
E’ innegabile che ci sono gravi criticità, peraltro non nuove, legate alla viabilità nei territori che abbracciano il lago d’Orta e Oreste Primatesta, conscio del fatto che il procrastinarsi di queste situazioni non può far altro che aggiungere difficoltà ad un periodo -quello attuale- già segnato da grandi e gravi problemi, continua a tenere alta l’attenzione su questi temi: “La voce della gente del Lago d’Orta per secoli ha rivendicato i propri diritti, ai tempi della Riviera di San Giulio. Lo ha fatto con il potente di turno, uscendone sempre a testa alta. E anche oggi speriamo che l’orgoglio di chi abita il Cusio sia più forte dell’immobilismo di una politica che, per troppo tempo, ha considerato le nostre rive come un territorio di serie B”.
Così Primatesta commenta le proteste spontanee che stanno sorgendo dopo la denuncia dell’Unione Turistica Lago sulla chiusura della galleria di Omegna e prosegue: “Qualcosa si sta muovendo, ben venga l’impegno di chi ci governa, a ogni livello. Anche dai Palazzi a Roma: mi appello ai nostri parlamentari perché siano portavoce delle nostre istanze anche al Ministero dei Trasporti: per la galleria di Omegna ci appelliamo affinché si applichi il Modello Genova”.
Da un lato la proposta, dall’altro il pressing: “E’ importante che la gente continui a far sentire la propria indignazione, purtroppo è l’unico modo per costringere la politica ad alzarsi dalla sedia e a dare risposte. Dopo oltre tre anni, sarebbe anche ora. Intanto ci troviamo nel mezzo di un’estate - ed è la quarta di fila– con i turisti che, a ragione, protestano per una situazione viabilistica disastrosa: la galleria di Omegna chiusa è la punta dell’iceberg, perché ancora ci troviamo a dover fronteggiare i problemi di sempre: sporcizia e degrado sulla 229, con ampi tratti dove la linea di mezzeria è assente, i catarifrangenti obsoleti e non più funzionanti, le scoline colme di detriti. Va dato atto che, nel tratto gestito dalla provincia del Vco, ci sono stati buoni interventi di pulizia dell’importante arteria viaria: purtroppo non possiamo dire lo stesso per il tratto novarese: dal camping Miami fino alla punta di Crabbia, la strada presenta un gran numero di buche e una situazione di pulizia precaria. Altro problema sono i camion che transitano mentre la gente cerca di attraversare la strada per andare al lago. Senza contare che, sulle strade in altura, con il lockdown è aumentato il rischio di incontrare branchi di cinghiali: una situazione di pericolo che mal si concilia con le esigenze di un territorio e di imprese che fanno turismo… e il turismo, qui, è il vero motore di un’economia sostenibile che lega passato e futuro. La galleria di Omegna è la principale via di collegamento con le autostrade, la Svizzera e il centro Europa. Nel chiuderla, tre anni fa, si prospettava un’apertura entro breve, sicuramente fino al Natale di quell’anno. Invece, a due anni dal blocco, ancora si vedono mezzi al lavoro. E’ tutto fermo e non ci sono date certe sulla consegna dei lavori. E non è solo il turismo a essere colpito, ma anche la viabilità ordinaria, i residenti e i trasportatori che, giunti in città, si trovano in difficoltà nell’orientarsi: a tutto ciò aggiungiamo che la chiusura e i percorsi alternativi sono assolutamente malsegnalati. Se qualcosa si sta muovendo ultimamente, lo dobbiamo in primis all’interessamento del vicepresidente del Vco Rino Porini: la progettazione sarebbe pronta, ma non ci sarebbero i finanziamenti e, peraltro, ci si dovrà aspettare probabilmente un intervento diretto dell’Anas.
Anche sull’altro lato del lago, ci ritroviamo con un’arteria viaria, la Gozzano-San Maurizio d’Opaglio, presa d’assedio dal traffico pesante, che peraltro minaccia la stabilità del bellissimo e antico muro in pietra che la costeggia: la beffa? C’è una strada più grande, corta e diretta che potrebbe essere attivata in breve tempo con attraversamento diretto delle aree industriali di Pogno e San Maurizio. E’ quasi tutto predisposto. Ma perché non la si realizza, destinando la strada del muro in pietra a un traffico più slow? Poi ci vorrebbero piste o percorsi ciclabili, lungo tutto il lago… ma non ne parlo nemmeno, perché, a fronte dei problemi attuali, è ovvio che è un auspicio che rasenta la fantascienza”.
r.a.