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BRISSAGO - 16-05-2021 -- Qualche sparuta presenza, ma non l’auspicato ritorno alla normalità. Oggi, primo giorno di parziale riapertura della frontiera tra Italia e Svizzera, qualche cittadino elvetico s’è visto tra i banchi del mercato di Cannobio, al bar o al ristorante. Poche persone a dire il vero, moltissime meno di quelle che, in un periodo “ordinario” (cioè prima del Covid-19), in una domenica di maggio sarebbero scese lungo la sponda piemontese del Lago Maggiore.

È l’effetto dell’ordinanza che il ministro della Salute italiano Roberto Speranza ha firmato venerdì e che è entrata in vigore, appunto, oggi. Il provvedimento cancella l’obbligo, per chi proviene dall’Ue o dai Paesi dell’area Schengen (oltre che da Gran Bretagna e Israele), di sottoporsi alla mini-quarantena di 5 giorni, sostituendolo con la necessità, per l’ingresso, di essere in possesso dell’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.

Non si tratta di una riapertura vera e propria, né di una misura che va incontro a chi chiede, a fini turistici, di revocare le restrizioni. È, però, un’opportunità soprattutto per i cittadini elvetici che sono abituati a fare i pendolari dello shopping e che, con un tampone negativo in mano, possono sconfinare senza alcun problema per poi tornare a casa.