DOMODOSSOLA_ 24-05-2021-- Sinistra per Domo, in un comunicato stampa del candidato sindaco Giuseppe La Fauci, torna sulla questione legata al rifacimento di piazza ex carceri: "Circa l’attuale dibattito sulla nuova costruzione in piazza ex carceri, ci fa piacere notare che le nostre riserve - espresse già da tempo (v. comunicato del 14/02/2021) - circa l’opportunità di collocare i servizi igienici in quella posizione così storicamente importante e sull’irresponsabile scelta di creare un nuovo bar, provocando ulteriore concorrenza - sembrino oggi essere condivise da molti.
Anche se il ragionamento avviene a realizzazione quasi ultimata, ci chiediamo quale logica urbanistica abbia portato alla progettazione e alla realizzazione di uno stabile che anche dal punto di vista estetico non sembra risultare immediatamente gradevole.
Ravvisiamo la stessa approssimazione operata in altri interventi (es. la posa di una pletora di cubi neri). Senza entrare troppo in tecnicismi, a parere degli esperti di urbanistica da noi consultati, se si fosse avuta una visione globale e futura della città, questo intervento spot, che probabilmente sarà superato da uno sviluppo urbanistico più funzionale nei prossimi anni, avrebbe potuto essere sostituito da una parziale lottizzazione, per permettere la ricucitura e l’ulteriore riqualificazione edilizia di quella porzione di città; ad esempio, attraverso la realizzazione di un immobile innovativo, capace di rispondere a tutti i requisiti di edilizia ambientale, con spazi per i servizi e disponibilità per alloggi convenzionati e che tramite le opere di urbanizzazione realizzasse in prossimità un parcheggio interrato per togliere macchine dal centro cittadino, permettendo una maggior pedonalizzazione.
Sull’ormai esistente vediamo meglio, cercando di formulare proposte che meglio aderiscono alla nostra realtà, una vetrina permanente per produttori locali (soprattutto i piccoli e meno attrezzati pubblicitariamente), con annesso sistema multimediale di informazioni e promozione commerciali.
Anche la dismessa “casa dell’acqua” di via Trieste potrebbe trovare là un’adeguata collocazione (casa dell’acqua, che andrebbe comunque accompagnata da altre strutture simili distribuite soprattutto nei quartieri periferici della Città. Certo, oggi ragioniamo a realizzazione quasi compiuta, ma ci sembra davvero semplicistico e sbagliato proporre la realizzazione dell’ennesimo bar, da dare in concessione per 15 anni, soltanto per avere un servizio igienico pubblico autopulente e a pagamento".