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VERBANIA - 25-05-2021 -- Sono ancora in una fase di approfondimento le indagini sulla tragedia della funivia di Stresa. Individuate le ipotesi di reato in omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e attentato alla sicurezza dei trasporti, la Procura di Verbania -il caso è seguito dalla procuratrice capo Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera- sta raccogliendo e vagliando i documenti utili per identificare i soggetti coinvolti: ente proprietario, gestori e manutentori, controllori.

Sulla proprietà è in atto una sorta di scaricabarile tra Regione e Comune. A Torino l’assessore Andrea Tronzano ha dichiarato oggi al Consiglio regionale che il trasferimento della funivia è stato stabilito da una legge regionale del 1997. Il Comune sostiene che mai nessun atto è stato approvato.

A oggi nessuna persona è iscritta nel registro delle notizie di reato. “Questione di pochi giorni – dice la Procuratrice – perché la documentazione da vagliare è notevole, anche come mole, e deve essere esaminata”.

L’informazione di garanzia, in un caso come questo, è fondamentale per due ragioni. Per individuare sin da subito il ruolo di eventuali testimoni -da ascoltare come persone informate sui fatti o come indagati, una differenza sostanziale- e soprattutto per garantire il pieno diritto alla difesa di partecipare agli accertamenti tecnici irripetibili.

Il materiale che si trova ancora sotto sequestro al Mottarone, la cabina e i suoi rottami, è stato repertato. Una volta rimosso, sarà affidato ai consulenti.

Identificati gli indagati, sarà questa la fase successiva: affidarsi ai consulenti, sia quelli della Procura, sia quelli delle difese.

Nel frattempo, oggi, è stato rilasciato il nulla osta per il trasferimento delle 13 salme delle vittime che si trovano all’obitorio dell’ospedale Castelli.