DOMODOSSOLA - 26-05-2021 - Dopo l’Avis Ossolana anche la provinciale del VCO, nel pomeriggio di sabato 15 maggio, ha tenuto alla ex Comunità Montana di via Romita l’annuale assemblea. Ha presieduto la seduta, in assenza del presidente Raffaele Sfratato non presente per precedenti impegni, il vice Enzo Tonna ed Ermes Brizio è nominato segretario. Dopo l’iniziale minuto di silenzio in memoria degli avisini deceduti, i vari punti all’ordine del giorno, consuntivo 2020, preventivo 2121, le relazioni dei sindaci e la morale del consiglio direttivo con riassunta l’attività dell’anno passato letta dal segretario Brizio che di seguito riportiamo integralmente, sono stati tutti approvati.
Cari amici associati qui convenuti per l’odierno importante appuntamento che ci impone di relazionare l’Assemblea sui fatti salienti dell’anno avisino appena trascorso. A voi tutti e alle persone che oggi hanno voluto gratificarci con la loro presenza, porgiamo il benvenuto e il saluto dell’intero Consiglio Direttivo.
La naturale caducità della vita ci ha privato, anche in questo pur breve intervallo di tempo, di volontari donatori che con spirito di altruismo avevano aderito al richiamo solidale del dono del sangue. A tutti loro che, per un tratto dell’esistenza, si sono spesi anonimamente a favore del prossimo giunga il riconoscimento dal profondo del nostro cuore.
Un doveroso pensiero lo rivolgiamo a Giorgio Groppo, compianto presidente di Avis Regionale Piemonte e ad Angelo Pavan che ci ha accompagnato per buona parte del nostro mandato direttivo. Con sentimenti di gratitudine rivolto ai soci defunti stringiamoci idealmente in un minuto di raccoglimento.
Bisesto l’anno archiviato e non da meno funesto, sotto qualsiasi aspetto lo si voglia esaminare. Attenendoci strettamente al nostro ambito associativo ne è prova l’asprezza, immotivata, di taluni contenuti polemici della 28^ assemblea svoltasi il 29 giugno scorso. Conveniamo che tutte le scelte siano opinabili ma anche le obiezioni più pertinenti vanno mosse senza protervia e attacchi alla persona. Atteggiamenti di tal genere comprovano il mai sopito malpancismo sempre pronto a emergere nei passaggi istituzionali.
Si tenga presente, ad abundantiam, che la relazione morale è emanazione dell’intero Consiglio Direttivo e i singoli consiglieri hanno il tempo necessario, lo scorso anno addirittura mesi per la procrastinata data dell’Assemblea, per confrontarsi su eventuali modifiche ritenute da apportare. Esprimere, in sede di adunanza, contrarietà alla relazione di cui si è estensori può denotare, unicamente, che non si è affrancati da condizionamenti nell’esprimere la propria opinione e più in generale pavidità di sostenere le proprie convinzioni.
La pandemia ha determinato restrizioni emanate dagli organi dell’esecutivo e imposto precauzioni comportamentali che hanno azzerato qualsiasi forma di visibilità delle Associazioni con la sola eccezione, in provincia, dell’evento pubblico commemorativo del centenario dalla nascita dello scrittore per ragazzi Gianni Rodari. L’avvenimento “San Vito bimbi” compreso nelle tante iniziative organizzate per l’anno “Rodariano” si è svolto a Omegna, città natale del narratore, per volere di AVIS Nazionale e della locale Avis Comunale. “Per fare tutto ci vuole un fiore” ha scritto il novellatore, in una delle sue tante composizioni, poi trasposta in canzone da un noto cantautore del secolo scorso. La simbologia evocata ben si può coniugare con il bimbo, paragonabile, per purezza d’animo, al fiore, germoglio che, in divenire, tutto può con la sua lunga vita davanti a sé, anche e soprattutto, attraverso lo slancio solidaristico della donazione di sangue.
L’anno donazionale, già dalla programmazione di raccolta, iniziava con prospettive tutt’altro che lusinghiere per il trascinarsi di carenze organiche di personale medico del Centro Trasfusionale che l’Azienda Sanitaria non ha saputo (si spera) fronteggiare con adeguatezza in ossequio a un suo preciso punto cardine: “la cura è tanto più efficace se adottata per tempo e protratta nel tempo”.
I dati di seguito esposti riepilogano l’andamento di un anno cominciato con previsioni di raccolta ridotte all’osso, proceduto con grosse difficoltà per l’esplosione della pandemia, ciononostante tirando le somme, concluso decorosamente.
Come tuttavia risaputo, lo ripetiamo da anni, e dimostrato nei fatti allorquando ce n’è stata data la possibilità, la generosità dei donatori del VCO è di gran lunga superiore alle sacche raccolte nell’anno appena trascorso.
Il nostro grido di dolore lo portammo con forza e chiarezza all’attenzione dell’Assemblea Regionale del 4 ottobre 2020. Quel monito “a chi compete di intendere intenda” mirava a richiamare l’attenzione su una problematica trascinata alle estreme conseguenze da non poter trascurare ulteriormente. Sarà stato casuale e pura coincidenza tant’è, però, che a novembre si è pervenuti a un accordo di quadrante ed è stato individuato nel VCO il bacino potenziale per raccogliere circa 700 sacche di sangue aggiuntive, necessarie per la compensazione regionale.
La relazione annuale di Avis Regionale Piemonte dedicava, giustamente, ampio spazio alla grave situazione pandemica e la perdurante esposizione delle strutture sanitarie al limite del collasso. Questo Consiglio Direttivo, alquanto controcorrente sul comune sentire circa l’imponderabilità del flagello mondiale che incombeva su tutti e tutto, pose l’accento sulla generale impreparazione, conseguenza della totale assenza di una linea di responsabilità ben individuata e di procedure predefinite. Evidenza quanto mai di attualità ai giorni nostri con l’emergere di elementi concordanti e convergenti circa il lacunoso e non aggiornato piano pandemico nazionale e l’inserimento nel Comitato Tecnico Scientifico di esperti tenuti all’aggiornamento di detto piano trasformandoli da controllati a controllori. Il proponimento appassionato e ambizioso del conte d’Azeglio “bisogna fare l’Italiano” rimane tuttora da conseguire.
Autorità, signori delegati, gentile consigliera di AVIS Nazionale, egregi presidenti delle Avis comunali, il mandato di questo consiglio direttivo si conclude oggi. Osiamo sperare, con sincera umiltà, di aver assolto il nostro compito sufficientemente e di aver corrisposto in maniera adeguata alle aspettative dei soci che in noi avevano riposto fiducia per il progredire dell’Associazione a cui tutti noi siamo legati da un vincolo di fratellanza primaria da tramandare, arricchito per quanto nelle nostre possibilità, come dovere etico, alle generazioni future.
È buona abitudine alla conclusione di ogni esperienza porgere le scuse e i ringraziamenti. Gesti che non vogliono essere solo tratti di prassi ma atteggiamenti cortesi a dimostrazione che l’episodica divergenza di veduta non ci impedisce la stretta di mano, in tempi di Covid da intendere a distanza, e per scusarsi per quella parolina che per foga non siamo riusciti magari a trattenere dentro di noi. “Omnia munda mundis”, il nostro mandato, possiamo assicurarvelo, è stato svolto con purezza d’animo.
Ringraziamenti doverosi alle donatrici e ai donatori di oggi, a quelli usciti dai ranghi nel triennio e agli aspiranti inidonei che idealmente avevano pur coltivato il nostro stesso proposito. Al responsabile dei Centri trasfusionali dell’ASL VCO dott. Leonardo Ruscitto, al personale medico e paramedico delle medesime strutture per le sinergie poste in campo al fine di massimizzare l’opera di proselitismo e fidelizzazione profuse delle Associazioni.
Agli Enti laici e religiosi che hanno supportato le Avis del VCO condividendone le molteplici iniziative volte ad acquisire una sempre più ampia visibilità. Ai dirigenti Avisini di ogni ordine e responsabilità per la loro preziosissima opera svolta. Senza organizzazione, conoscenza e osservanza delle regole anche la buona volontà più eccelsa è destinata a fallire. Il nostro pur piccolo grazie possa esser loro di gratificazione. Al Consiglio Direttivo che verrà l’augurio fervido di proficuo lavoro.
Viva l’Avis.
Ha poi ricordato che i soci donatori del VCO in totale sono 7775, 3424 Domodossola, 2583 Verbania, 1047 Omegna e 721 Stresa e le donazioni rispettivamente 3906, 2847, 1210, 804 e complessivamente 8747.
La riunione era particolarmente importante perché, oltre alla nomina di due membri del consiglio regionale e i delegati per partecipare alla stessa assemblea e alla nazionale, sono stati eletti i nuovi consiglieri provinciali che rimarranno in carica per il prossimo quadriennio. Di seguito i loro nomi: Domodossola Adolfo Allegranza, Silvia Offria, Elisabetta Giovannone, Carlo Turchi, Raffaele Borca, Rosanna Pella, Stefano Costa, Osvaldo Vittoni, Attilio Rosso, Maurizio Ceravolo, Marilena Protti, riserve Giuseppe Evasio Biasetti Rota, Francesco Bellotti. Verbania Luigi Poletti, Angela Limonta, Carlo Travaini, Ermes Brizio, Marco Maierna, Federica Sabbion, Loredana Giovannini, Debora Berna, riserva Gheorge Chifu. Omegna Tiziana Tacchini, Mirco Bionda, Moreno Bionda, Enzo Tonna. Stresa Massimo Carnevali, Nicola Castelluccio, riserva Gianni Pessina.