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VERBANIA - 28-05-25021 -- Nella sua lunga vita, la costante è stata l’arte. La pittura come forma d’espressione personale più che come professione, un modo di guardare il mondo e di raccontarlo nei tanti quadri che in decenni d’attività ha realizzato. Franco Pelfini, morto ieri all’età di 95 anni, è stato un pittore. Interprete di quel genere che viene definito dai critici d’arte “impressionismo moderno”, ha attraversato l’Italia con le sue tele, ottenendo numerosi e unanimi riconoscimenti.

Nato a Miazzina, dopo il diploma di perito conseguito al “Cobianchi”, s’è trasferito per lavoro in Valle d’Aosta, dove è stato docente di disegno tecnico nell’istituto superiore professionale di Aosta. Nella Vallée ha coltivato la passione per l’arte accanto a Joseph-Italo Mus, artista molto quotato nel Novecento di cui è stato allievo, partecipando a numerose mostre collettive e a svariati concorsi a Imperia, Castellammare di Stabia, nel Ferrarese. Nel 1973 il definitivo ritorno sul Lago Maggiore, che apre al periodo di maggiore attività. Vincitore di concorsi estemporanei a Milano: Coppa comune di Milano nel 1973, Estemporanea Navigli nel 1974, ha allestito mostre personali a Milano, Stresa, Miazzina e Verbania.

Nella sua città s’è spesso aggiudicato concorsi pittorici, tra cui diverse edizioni di quello che i “Pacian da Intra” un tempo organizzavano in occasione della festa patronale di San Vittore. Con l’incedere degli anni la passione non è venuta meno ma la produzione e le esposizioni sono diminuite.

Pelfini lascia i figli Magda, Alberto, Fabia e Federico. I funerali saranno celebrati domani alle 14 nella chiesa di Madonna di Campagna.