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DOMODOSSOLA - 09-07-2021 – Basta vociare nelle notti domesi e basta con le grida di chi ha alzato troppo il gomito. Per tutelare il sonno di chi vive in centro ci saranno multe fino a 500 euro per quegli esercenti che nelle sere del fine settimana venderanno bevande alcoliche da asporto nel Borgo della Cultura. Multe anche per chi non chiuderà l'attività entro le 2 lasciando liberi i dehors. E' quanto prevede l'ordinanza del sindaco Lucio Pizzi, che entrerà in vigore a partire dalle 19.30 di questa sera, venerdì 9 luglio.

Recita l'ordinanza: "A decorrere dalle ore 19.30 di Venerdì 9 luglio 2021 fino alle ore 07.30 di Lunedì 12 luglio 2021, nell’area del Borgo della Cultura, delimitata dal pentagono del centro storico, comprensiva di parte della viabilità che la circoscrive (tra cui Via Facchinetti e Via Marconi);
- il divieto di vendere per asporto, sia in forma fissa che ambulante, bevande contenute in bottiglie o bicchieri di qualunque materiale (vetro, plastica, carta etc.), anche se dispensate da distributori automatici;
- I pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande e le attività artigianali osserveranno il seguente orario: CHIUSURA ore 02.00. Dopo tale orario è vietato impegnare le aree e gli spazi pertinenziali dei pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande (e delle attività artigianali), compresi i dehors.
• Il presente provvedimento costituisce legittimo motivo per gli esercenti per rifiutare le prestazioni del proprio esercizio, ai sensi e per gli effetti di cui all’art.187 del R.D. 06.05.1940 n. 635 Approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno 1931, n. 773, delle leggi di pubblica sicurezza, fermi restando gli ulteriori divieti di cui agli artt.689 e 691 C.P".

Nell'ordinanza anche uno degli aspetti più contestati dei provvedimenti adottati dal sindaco contro la "movida fastidiosa", ovvero gli esercenti "sono responsabili della corretta applicazione di quanto disposto e dovranno adottare le necessarie misure di controllo nei confronti dei loro clienti, se necessario anche a mezzo di propri addetti".

La "movida", da settimane è al centro del dibattito pubblico dopo alcuni episodi violenti che hanno visto protagonisti dei giovanissimi. Ma gli episodi di ordine pubblico sono la punta dell'iceberg. L'ordinanza parla di "elementi perturbativi della pubblica tranquillità, causati dal vociare incontrollato in tempo di notte degli avventori dei pubblici esercizi ubicati nel centro storico e nelle aree immediatamente ad esso limitrofe e non solo. Tali elementi rappresentano un’effettiva criticità sotto il profilo del disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, della sicurezza e del decoro urbano, con contestuali violazioni delle norme che regolano la somministrazione di bevande, del codice penale, delle norme del TULPS e delle disposizioni del Codice della Strada, nonché ulteriori situazioni pregiudizievoli per il decoro urbano quali: diverbi, danneggiamenti, ubriachezza molesta, abbandono di rifiuti principalmente derivanti dal consumo di bevande".

"La concentrazione di avventori anche dopo l’orario di chiusura dei pubblici esercizi ed attività artigianali, spesso in stato di ebbrezza e/o di ubriachezza, ha dato luogo ad atti contrari alla pubblica decenza, al decoro urbano e, comunque nocumento per i residenti, per l’ambiente e per il patrimonio culturale del luogo - chiarisce l'ordinanza -
- nei confronti dei titolari delle attività commerciali/artigianali sono stati assunti, in passato, provvedimenti di natura amministrativa, riconducibili a violazioni pertinenti la materia ed è tuttora un confronto indirizzato ad ottenere dagli esercenti adeguati provvedimenti di carattere preventivo, nell’ambito della sicurezza partecipata".

Delicato il capitolo sanzioni che possono rappresentare davvero una stangata per l'esercente colto in fallo: oltre ai 500 euro previsti per le violazioni delle ordinanze sindacali, si potrebbero aggiungere ad esempio: il disposto dell’art.659 “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” (arresto fino a 3 mesi e fino a 309 euro di ammenda) o il divieto di attività rumorose temporanee dopo le ore 24 che può portare a multe sino a 20mila euro (fatte salve le sanzioni penali).